
Un bambino di appena due anni è stato ritrovato mentre vagava da solo, a torso nudo, lungo via Gian Maria Volonté, a Fidene (Roma) in piena mattina. Piangeva disperato, incapace di ritrovare la strada di casa. La scena ha subito allarmato i passanti che, intuendo la gravità della situazione, hanno contattato la polizia.
Sul posto è giunta una volante: gli agenti, dopo aver preso il piccolo in braccio, hanno iniziato a perlustrare la zona, nella speranza di risalire all'abitazione del bambino. Seguendo una “traccia” fatta di giocattoli abbandonati lungo il marciapiede, sono riusciti a individuare un appartamento al piano terra. Hanno citofonato e si è presentata una giovane donna: era la madre del bambino.
Nessun allarme
Incredibilmente, la donna non si era accorta della scomparsa del figlio. Alla vista del piccolo, lo ha abbracciato commossa. Ma l’episodio, gravissimo, ha spinto il magistrato di turno a procedere con una denuncia per abbandono di minore.
Secondo quanto riferito dagli agenti, la madre ha altri due figli, uno di pochi mesi e un altro più grande. Lo scenario che si è presentato agli operatori è stato ritenuto preoccupante: una situazione familiare probabilmente sotto pressione, ma che non giustifica la totale disattenzione nei confronti di un bambino così piccolo. La madre, appresa la notizia della denuncia, è scoppiata in lacrime: "Così sono rovinata – ha detto agli agenti – Rischio di perdere i diritti su mio figlio".
Il tribunale dei minori
La vicenda è ora nelle mani del Tribunale per i Minorenni, che dovrà accertare la reale condizione familiare e valutare eventuali provvedimenti a tutela dei minori presenti in casa. Intanto, nel quartiere si è diffusa rapidamente la notizia, attirando curiosi e residenti. Alcuni hanno anche documentato la scena con foto poi condivise sui social. "Ero al bar – ha raccontato un abitante della zona – quando ho visto il bimbo solo e in lacrime.
Ho avuto davvero paura per lui".Un episodio che solleva interrogativi sul livello di attenzione e cura necessario per proteggere i più piccoli, anche e soprattutto in contesti familiari complessi.