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Cambio ora legale 2023: è arrivato il momento di spostare le lancette di un'ora

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 avverrà il passaggio all'ora legale: ecco quali sono i benefici, i contro e i risparmi in termini economici

Cambio ora legale 2023: è arrivato il momento di spostare le lancette di un'ora
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È arrivata la bella stagione e si torna al cambio d'orario: alle ore 2 di domenca 26 marzo le lancette degli orologi dovranno essere spostate in avanti con l'ora legale. Guadagneremo, così, un'ora in più di luce naturale fino alla fine di ottobre quando poi tornerà quella solare. I vantaggi saranno numerosi ma, almeno in un primo momento, lo svantaggio del cambio d'ora si farà sentire soprattutto a livello fisico.

I pro e i contro

È indubbio che man mano che le giornate si allungano, il clima migliora e andiamo incontro all'estate si abbia voglia di passare tante ore all'aperto e la luce solare favorisce sicuramente numerose situazioni di questo genere. Anche nel mondo lavorativo il vantaggio è visibile: meno luce elettrica si traduce in un notevole risparmio economico. Inizialmente, però, il nostro organismo non gradirà dormire un'ora in meno (dalle 2 di notte si passerà alle 3): come abbiamo visto sul Giornale.it, mediamente servono alcuni giorni affinché ci si abitui al mini-fuso orario e il ciclo sonno-veglia torni com'era in precedenza.

Quale sarà il risparmio

Come detto, avremo importanti vantaggi economici: il gruppo Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, ha stimato un risparmio di 220 milioni di euro per il ridotto uso dei consumi di elettricità con più di 400 milioni di KWh risparmiati e, di conseguenza, quasi 200mila tonnellate di CO2 in meno sull'atmosfera.

Cosa accade all'editoria

Una curiosità che forse molti non sanno è che la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) con una nota ha fatto sapere che nelle aziende editrici e stampatrici dei giornali invece del consueto orario delle 2 di notte per spostare le lancette in avanti questa operazione avverrà alle 12 di sabato 25 marzo "ora in cui le lancette dell'orologio dovranno essere spostate in avanti di 60 minuti". In questo modo potranno essere favoriti i normali processi di stampa.

Sarà l'ultima volta?

Da anni si parla, in Europa, di mantenere per sempre una sola tipologia di orario, o quella solare o la legale ma non si è ancora arrivati a nessun punto di svolta. Si è parlato spesso di abolizione che sarebbe in fase di valutazione da parte di Bruxelles: attualmente è la direttiva 2000/84/ del Consiglio europeo a regolamentare l'ora legale nell'UE. Una consultazione pubblica fu effettuata nel 2018 ricevendo più di 4,5 milioni di risposte ma non ha avuto seguito. Al momento, quindi, il dibattito è "congelato" e a meno di clamorose decisioni nei prossimi mesi, il 29 ottobre dovremo rispostare le lancette dell'orologio ma questa volta di un'ora in meno.

C'è chi è favorevole affinché si abbandoni definitivamente il passaggio rimanendo all'ora legale: Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), ha affermato che oltre ai vantaggi per l'ambiente e il risparmio economico, "l'abbandono del doppio cambio orario annuale farebbe inoltre cessare anche i piccoli disturbi di alterazione del ritmo circadiano che oggi sperimentiamo nel passaggio da ora solare a ora legale e viceversa, con effetti benefici sulla salute dei cittadini".

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