Chi è Simone Nardoni, lo chef stellato del ristorante "L'Essenza" a Terracina

Originario di Sezze, Nardoni aveva aperto Essenza nel 2011 a Pontinia, trasferendolo a Terracina nel 2019. Nel crollo morta la sommelier Mara Severin, sua storica collaboratrice

Lo chef Simone Nardoni (Foto Facebook)
Lo chef Simone Nardoni (Foto Facebook)
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Dalla conquista della stella Michelin alla tragedia che ha colpito il suo ristorante: Simone Nardoni, chef del celebre Essenza di Terracina, è oggi al centro dell’attenzione per motivi drammaticamente lontani dai riflettori della gastronomia. Nella notte in cui il tetto del suo ristorante è crollato, per cause ancora da accertare, ha perso la vita Mara Severin, sommelier e colonna portante del locale. Il ristorante è attualmente sotto sequestro, mentre la Procura di Latina ha aperto un’indagine per chiarire le responsabilità dell’accaduto.

Un talento nato nell’Agro Pontino

Simone Nardoni è originario di Sezze, classe 1987. Dopo alcune esperienze formative in Norvegia e in Alto Adige, ha scelto di tornare nella sua terra per dare forma a una cucina d’autore profondamente legata al territorio. Nel 2011, a soli 24 anni, ha aperto il ristorante Essenza nel comune di Pontinia. Nel 2019, il trasferimento a Terracina ha segnato un nuovo inizio per il progetto, portando la sua cucina su un palcoscenico più ampio.

Nel 2020 arriva la prestigiosa stella Michelin, confermata negli anni successivi. Un riconoscimento che premia una visione culinaria ben definita: quella della purezza del prodotto e della memoria reinterpretata con tecnica e modernità.

La filosofia di Essenza

Come il nome suggerisce, la cucina di Essenza mira a cogliere l’anima più autentica degli ingredienti, eliminando il superfluo. I piatti di Nardoni sono evocativi, raffinati, e costruiti attorno a elementi familiari rivisitati con creatività e rigore. Un esempio è la sua celebre “Panzanella di Bufala”, preparata con bufala affumicata in casa, estratto di datterini e sorbetto al peperone grigliato. “Mi ispiro alla cucina classica francese, che interpreto in una versione più leggera e contemporanea”, ha dichiarato lo chef in un’intervista a Food and Wine Italia.

Il pescato locale, le carni di agnello e anatra e una struttura del menu libera da vincoli tradizionali (niente antipasti, primi e secondi, ma percorsi sensoriali) raccontano un’identità culinaria forte, legata al Lazio ma proiettata verso l’alta cucina europea.

Il ruolo di Mara Severin

Elemento essenziale nell’esperienza Essenza era la carta dei vini, curata da Mara Severin, sommelier di 31 anni, scomparsa nel crollo della scorsa notte. Professionista raffinata e appassionata, aveva costruito in dieci anni una cantina da oltre 850 etichette, selezionate con rigore e visione, lontano dalle mode ma attente alla qualità e all’inclusività. La Cave, la sala dedicata alle degustazioni, era stata progettata proprio da lei, ed era il cuore enologico del ristorante. Il legame tra Mara e Simone era profondo, sia sul piano professionale che personale.

Il futuro incerto dopo la tragedia

Dopo la tragedia, il ristorante è stato posto sotto

sequestro. Le indagini proseguono per chiarire le dinamiche e le cause del crollo. Una vicenda che ha colpito duramente non solo lo staff e le famiglie coinvolte, ma l’intero mondo della ristorazione italiana.

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