“Ho dormito nel tuo letto, stanotte, perdonami”: lo straziante addio di Walter Delogu al figlio

Dopo la tragedia del figlio Evan, morto a 18 anni in un incidente a Bellaria, riemerge la storia di un uomo che ha attraversato e raccontato la complessità di San Patrignano e della sua rinascita personale

Walter Delogu insieme al figlio scomparso Evan (Foto Social)
Walter Delogu insieme al figlio scomparso Evan (Foto Social)
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La morte di Evan Oscar Delogu, il ragazzo di appena 18 anni morto in un tragico incidente in moto a Bellaria Igea Marina, ha sconvolto la famiglia e la comunità romagnola. Evan era il figlio di Walter Delogu, ex autista di Vincenzo Muccioli e volto noto della docuserie Netflix SanPa, e fratello della conduttrice e attrice Andrea Delogu, oggi impegnata nel mondo televisivo e radiofonico e concorrente a Ballando con le Stelle.

Il padre, distrutto dal dolore, lo ha ricordato con parole piene di amore e orgoglio: "Era un ragazzo d’oro che non voleva essere considerato solo “il fratello di Andrea” o “il figlio di Walter”, ma per quello che era". Dietro la tragedia di questi giorni, c’è la storia complessa e intensa di un uomo che ha attraversato anni difficili, contraddizioni e rinascite, fino a reinventarsi una nuova vita dedicata agli altri.

Le origini e gli anni a San Patrignano

Walter Delogu, oggi 69enne, è originario di Cagliari, ma da tempo vive in Romagna, dove ha costruito la sua seconda vita. Negli anni Ottanta, dopo un passato turbolento vissuto a Milano, entrò nella comunità di San Patrignano, fondata da Vincenzo Muccioli per il recupero dei tossicodipendenti. Lì conobbe Titti Peverelli, da cui nacque nel 1982 la figlia Andrea Delogu.

Per molti anni, Delogu fu l’autista personale e collaboratore di fiducia di Muccioli, fino a diventarne uno degli uomini più vicini. Ma il rapporto con il fondatore della comunità si incrinò negli anni Novanta, segnato da contrasti e accuse che finirono anche nelle aule di tribunale.

La condanna e la rottura con Muccioli

Nel corso del tempo, la figura di Walter Delogu divenne controversa. Fu condannato per estorsione dopo aver patteggiato una pena legata alla vicenda dei 150 milioni di lire chiesti a Muccioli in cambio di una cassetta in cui il fondatore avrebbe ammesso di essere stato informato dell’omicidio di Roberto Maranzano, un ospite della comunità ucciso nel 1989.

Una storia intricata, parte di quella fase oscura della storia di San Patrignano, segnata anche dal cosiddetto “processo delle catene”. La pena di Delogu fu poi estinta, e da allora l’uomo scelse di allontanarsi definitivamente da quel mondo.

Le querele e il ritorno mediatico con “SanPa”

Dopo anni di silenzio, Walter Delogu tornò sotto i riflettori nel 2020 grazie alla docuserie “SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano”, prodotta da Netflix. In quelle puntate, apparve come una delle voci principali, raccontando senza filtri la sua esperienza accanto a Muccioli e la complessità della comunità più discussa d’Italia.

Lo stesso anno pubblicò, insieme all’avvocato riminese Davide Grassi, il libro Il Braccio Destro, in cui ricostruiva la sua storia personale e il difficile legame con il fondatore di San Patrignano. Nel volume scriveva: "Sono nato con l’instancabile necessità di vivere l’eccesso, con il rifiuto della normalità. Ho vissuto sul confine tra la vita e la morte, ma mi sono rialzato ogni volta. Ora quella parte della mia vita è sepolta, ma è parte di me".

Proprio dopo l’uscita della serie Netflix, Delogu fu protagonista di nuove polemiche, arrivando a querelare Red Ronnie e i figli di Muccioli per alcune dichiarazioni ritenute diffamatorie. Le querele furono poi archiviate dalla Procura di Rimini, che riconobbe agli accusati il diritto di cronaca e di opinione.

La nuova vita: dalle ambulanze all’impegno sociale

Lasciatosi alle spalle la stagione di San Patrignano, Walter Delogu ha ricostruito da zero la propria esistenza. Per anni ha lavorato come autista di ambulanze del 118, mettendo la propria esperienza al servizio degli altri. Negli ultimi tempi, ormai in pensione, si è dedicato a incontri nelle scuole e a progetti di prevenzione contro la droga, raccontando ai giovani il suo passato per aiutarli a non commettere gli stessi errori.

Oggi vive a Bellaria Igea Marina, la città dove si è consumata la tragedia del figlio Evan, nato nel 2007 dal suo secondo matrimonio.

Un uomo tra luce e ombra

La storia di Walter Delogu è quella di un uomo che ha attraversato il dolore, la colpa e la rinascita. Un padre che ha conosciuto gli estremi della vita, dalle dipendenze alla comunità, dalla notorietà televisiva alla tragedia familiare, ma che ha sempre cercato di restare fedele a un principio: parlare con onestà, anche delle proprie ombre.

Oggi, di fronte alla morte del figlio Evan, le sue parole risuonano come un lascito d’amore e consapevolezza: "Perché il destino che avrebbe dovuto colpire me ha preso te. Il dono che mi hai fatto è che non temo più la morte. Non vedo l’ora di raggiungerti".

Dietro la figura pubblica, resta il volto di un padre distrutto e di un uomo che, ancora una volta, si trova davanti al compito più difficile: sopravvivere al dolore, tenendo viva la memoria di chi amava.

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