Conte vi nasconde la verità, giusto giocare Juve-Fiorentina e Hamas: quindi, oggi…

Quindi, oggi...: il piano per Gaza, la partita al Franchi e la riforma costituzionale

Conte vi nasconde la verità, giusto giocare Juve-Fiorentina e Hamas: quindi, oggi…
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- Sapete perché nei giorni scorsi l’evacuazione dei civili dalla Striscia di Gaza si è inceppato? Perché Hamas cercava di inserire nelle liste di quelli autorizzati ad uscire anche i suoi uomini. Lo ha rivelato un funzionario Usa al New York Times. I civili a Gaza sono in una condizione tragica, certo. I bombardamenti - a detta di chi ha sorvolato la zona in aereo - "sembrano come dei fuochi d’artificio" della morte sopra la testa degli innocenti. Ma la storia bisogna raccontarla tutta oppure non si capisce come anche Hamas tenga a sua volta “prigionieri” i residenti della Striscia.

- Questa storia del rinvio della partita tra Juventus e Fiorentina è la classica baggianata domenicale della politica italiana. Ci si sveglia la mattina, si trova una qualsiasi emergenza e si sceglie l’evento pubblico di maggior rilevanza da chiedere di rimandare per finire sui giornali. Ora: a Firenze i bambini sono andati a scuola, in zona si sono tenuti concerti e ogni altro tipo di evento; ieri la Fiorentina femminile ha giocato, nel pieno dell’alluvione, al Viola Park. Perché avremmo mai dovuto rinviare la partita di Serie A? Per Renzi? E a chi mi dice che “non ha senso impegnare i poliziotti al Franchi anziché nelle zone alluvionate” rispondo con le parole delle autorità. Cioè queste: lo Stato ha abbastanza risorse per gestire, con personale differente, entrambi gli eventi. Basta con questo vizio di “chiudere tutto”.

- Il piano Usa per il dopo guerra a Gaza si fa sempre più chiaro. Lo semplifico: permettere a Israele di sradicare l’ala militare di Hamas in modo da distruggere del tutto o quasi il movimento islamista. Poi entreranno in campo i Paesi arabi dell’area: Israele si ritira dalla Striscia e a comandare arriva l’Anp dalla Cisgiordania. Abu Mazen si è già detto d’accordo. Il libanese Nasrallah, al netto della retorica minacciosa, ha deciso di non dichiarare guerra a Tel Aviv. Sintesi finale: gli arabi si preparano a mollare Hamas al suo destino. Ed è un bene.

- A volte Renzi dice anche cose giuste. E gli va riconosciuto. Sulla riforma costituzionale afferma: "La cantilena di chi grida alla deriva autoritaria è fuori dalla realtà. Chiedere che un governo duri 5 anni con un premier scelto dalla gente è deriva autoritaria? Vorrebbe dire che nei Comuni c’è una deriva autoritaria, che in Francia c’è una deriva autoritaria, che negli Stati Uniti c’è una deriva autoritaria. Non scherziamo, dai”. Impossibile spiegarlo meglio di così.

- Giuseppe Conte fa un appello a Meloni invitandola a “ripensare” alla riforma sul premierato. Non sto neanche a racontavi i motivi che adduce l’ex premier, perché in tutta l’intervista manca la verità. Il vero segreto di Conte. Questo: Giuseppi è contrario al premierato e alla norma anti-ribaltone perché se le norme fossero state già in vigore lui non esisterebbe politicamente. Il governo giallo-rosso non sarebbe mai nato, il "Conte II" men che meno e lui oggi sarebbe un normale avvocato.

- Mi sono sorbito l’articolo pseudo ironico di Zagrebelsky sulla riforma costituzionale. Una lettura che non suggerirei nemmeno al mio peggior nemico. Ma occorre fare alcuni appunti. Primo: questa storia che il parlamento dovrebbe avere il potere di fare e disfare i governi altrimenti chissà cosa succede è una fissazione tutta italiana. In Usa e Francia, due democrazie serie, non accade e nessuno parla di deriva autoritaria. Ma soprattutto: grazie alla riforma, anziché impegnarsi a terremotare l’esecutivo, gli onorevoli potrebbero concentrarsi su quello per cui sono pagati. Ovvero approvare le leggi, scritte bene. Non sarebbe bello?

- A Zagrebersky che ironizza sul fatto che “di fronte alla paralisi della politica ci saremmo risparmiati i Ciampi, i Monti, i Draghi che tanto male hanno fatto al Paese” vorrei far notare che lo “stallo” da cui sono nati i governi tecnici sono figli del sistema parlamentarista instabile italiano. Se eleggi il premier rafforzi la stabilità. E con più stabilità addio stalli. E senza stalli, addio governi tecnici.

Ma perché l’idea che un premier possa governare cinque anni vi fa così tanto schifo? Sarà che dai tempi di Prodi la sinistra non ha mai davvero vinto le elezioni eppure, coi giochini vari, s’è sempre ritrovata al governo?

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