Cosa vedere a Castel Gandolfo, la residenza scelta da Papa Leone XIV per il riposo estivo

È uno dei borghi più belli d'Italia da sempre residenza estiva dei Papi. Ecco cosa vedere a Castel Gandolfo

Cosa vedere a Castel Gandolfo, la residenza scelta da Papa Leone XIV per il riposo estivo

Papa Leone XIV tornerà a Castel Gandolfo per le vacanze estive. Dal pomeriggio di domenica 6 luglio fino al 20 luglio, e nuovamente a metà agosto, si trasferirà nelle Ville Pontificie, situate a 25 km da Roma. Queste ville, trasformate da Papa Francesco nel 2016 in un polo museale aperto al pubblico, offrono anche la possibilità di degustare prodotti agricoli locali durante la visita. Ecco cosa c'è da vedere.

Dove è situato

Castel Gandolfo, uno dei borghi più belli d’Italia situato tra i Castelli Romani, è celebre per essere la residenza estiva dei Papi e una meta turistica molto apprezzata. Grazie all’apertura al pubblico del Palazzo Pontificio trasformato in museo da Papa Francesco, al suggestivo Lago Albano, al centro storico e alle ville seicentesche, rappresenta una destinazione ideale per una gita fuori porta da Roma. Castel Gandolfo è anche il borgo dei Castelli Romani più visitato dagli stranieri.

La storia

Castel Gandolfo ha origini antiche legate al sito di Alba Longa, una delle prime città della Lega Latina, fondata secondo la leggenda da Ascanio, figlio di Enea. Nei dintorni sono stati trovati resti di ville romane, tra cui la Villa di Domiziano, ora sotto la sovranità vaticana. Il borgo medievale prende il nome dalla famiglia Gandolfo, che nel XIII secolo costruì un castello nella zona. Nel 1604 Papa Clemente VIII lo annesse ai beni della Chiesa, trasformandolo nella residenza estiva dei Papi.

Cosa vedere a Castel Gandolfo

Castel Gandolfo è famoso per il Palazzo Apostolico, ex residenza estiva dei Papi, ora aperto al pubblico insieme ai suoi Giardini Vaticani. Il centro storico, con stradine acciottolate, ospita ville e villini seicenteschi che raccontano la storia aristocratica del borgo. Il panorama sul Lago Albano offre opportunità di passeggiate e sport acquatici.

Palazzo Pontificio e Giardini Barberini

Le Ville Pontificie di Castel Gandolfo, ex residenza estiva dei Papi, sono oggi aperte al pubblico. Il Palazzo Apostolico, costruito nel XVII secolo da Papa Urbano VIII, si trova su una collina con vista sul Lago Albano. Dal 2016, per volontà di Papa Francesco, il palazzo è un museo dove si possono visitare le sale di rappresentanza, la galleria dei ritratti papali, la camera privata del Papa e una collezione di oggetti storici, il tutto accompagnato da un’audioguida multilingue.

I Giardini Pontifici coprono gran parte dei 55 ettari del complesso e offrono un’esperienza unica tra natura e storia. Presentano diverse aree tematiche, come il Giardino della Madonnina e il Giardino del Belvedere, noto per le sue sculture e la vista panoramica. Tra le strutture più importanti c’è il criptoportico di Domiziano, risalente all’epoca romana e utilizzato come rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale. Il complesso include anche il Palazzo Cybo e il Palazzo Barberini, collegati ai giardini da un cavalcavia del 1929, visitabili solo tramite percorsi guidati. Nei giardini si trova inoltre la Specola Vaticana, uno dei più antichi osservatori astronomici al mondo, con una vasta collezione di testi e meteoriti, tra cui un frammento lunare dell’Apollo XVII.

Villa Cybo e Villa Barberini

Villa Cybo, costruita nel XVIII secolo dall’architetto Francesco Fontana come residenza privata, prende il nome dal cardinale Camillo Cybo-Malaspina che la acquistò nel 1717. Il cardinale, appassionato di botanica, fece realizzare boschetti, fontane e giochi d’acqua nei suoi giardini di oltre 3 ettari, ancora oggi visitabili nei percorsi dei giardini pontifici. Nel 1773, Villa Cybo fu annessa alla Villa Pontificia, collegando le due proprietà.

Villa Barberini, progettata nel 1635 da Gian Lorenzo Bernini per Taddeo Barberini, nipote di Papa Urbano VIII, è l’ultima delle principali costruzioni del complesso delle Ville Pontificie e si distingue per la sua eleganza e imponenza. Situata in un’area ricca di resti archeologici dell’antica villa di Domiziano, Villa Barberini conserva ancora oggi tracce del criptoportico e del teatro romano, testimonianze di un passato glorioso. La villa si erge su una parte della villa albana di Domiziano, un vasto complesso costruito tra l’81 e il 96 d.C., successivamente integrato nelle strutture delle Ville Pontificie.

La Villa Albana di Domiziano

I resti della Villa Albana di Domiziano, situati tra i comuni di Castel Gandolfo e Albano Laziale, rappresentano uno dei siti archeologici più importanti della zona. Costruita per volontà dell’imperatore Domiziano, la villa si estendeva su un vasto terreno e comprendeva strutture come un ippodromo e un teatro. Dopo la sua morte, la villa cadde in disuso e, nel corso dei secoli, i suoi resti furono inglobati nelle costruzioni barocche. Oggi, ciò che resta della villa di Domiziano può essere ammirato durante la visita a Villa Barberini, nell’area chiamata Antiquarium, dove sono esposti reperti e statue risalenti all’epoca romana.

Chiesa di San Tommaso da Villanova e Piazza della Libertà

Un altro punto di riferimento imprescindibile è la Chiesa di San Tommaso da Villanova, situata in Piazza della Libertà, il cuore del borgo. Progettata dal celebre architetto Gian Lorenzo Bernini su commissione di Papa Alessandro VII, questa chiesa barocca rappresenta un vero capolavoro dell’architettura del XVII secolo. All’interno, la pianta a croce greca e la cupola decorata con scene della vita di San Tommaso creano un’atmosfera solenne e suggestiva.

La piazza stessa, circondata da edifici storici come il Palazzo Pontificio e la Fontana del Bernini, è un punto di partenza ideale per esplorare il centro storico. La storica Fontana del Bernini è un’opera seicentesca attribuita, secondo alcune fonti, proprio al celebre architetto Gian Lorenzo Bernini, anche se la paternità potrebbe essere stata di Borromini o Maderno. La fontana, dalla struttura semplice ma elegante, viene decorata durante il periodo estivo con fiori e piante, aggiungendo un tocco di colore alla piazza.

La prima cassetta postale del mondo

In Piazza della Libertà, cuore del centro storico di Castel Gandolfo, si trova la prima cassetta postale al mondo, risalente al 1820. Collocata tra il municipio e l’ufficio postale, è facilmente riconoscibile grazie a una targa commemorativa che ne sottolinea l’importanza storica.

Questa cassetta postale fu creata per risolvere i problemi di consegna della posta nel piccolo borgo. Prima di allora, la corrispondenza destinata a Castel Gandolfo si fermava ad Albano Laziale, dove un incaricato spesso analfabeta si occupava della distribuzione, causando frequenti smarrimenti. Grazie all’intervento del consigliere Angelo Antonio Iacorossi, fu installata una cassetta chiusa a chiave per garantire una gestione più sicura delle lettere. Questa innovazione rappresentò una vera rivoluzione per l’epoca e oggi è uno dei simboli storici più curiosi di Castel Gandolfo.

Lago Albano e belvedere

Il Lago Albano, il più profondo del Lazio con 170 metri di profondità, è una tappa imperdibile a Castel Gandolfo. Di origine vulcanica, offre acque limpide, spiagge attrezzate e panorami spettacolari dai belvedere lungo i sentieri che lo collegano al borgo. Ideale per nuotare, passeggiare o gustare piatti locali nei numerosi ristoranti sulle rive, il lago è anche un centro per sport acquatici come windsurf, vela e kayak. Ha ospitato le gare di canottaggio delle Olimpiadi di Roma 1960 e continua a essere teatro di competizioni sportive.

La Chiesa della Madonna del Lago

A pochi chilometri da Castel Gandolfo, sulla riva del Lago Albano, si trova la Chiesa della Madonna del Lago, costruita tra il 1966 e il 1977 per volontà di Papa Paolo VI. Piccola ma unica per la sua architettura a ventaglio in cemento armato, la chiesa nasce per servire la crescente comunità locale attorno al lago, offrendo uno spazio di riflessione spirituale.

È dotata di uno spazio esterno per le celebrazioni estive, quando la partecipazione aumenta. La croce sulla chiesa richiama la metafora della “navicella del Principe degli Apostoli” che attraversa il lago. Questo luogo offre un’atmosfera ideale per una pausa spirituale immersa nella natura.

Il Villaggio delle Macine e il Ninfeo del Bergantino

Il Villaggio delle Macine, situato sul Lago Albano, è un insediamento palafitticolo risalente all’età del bronzo, scoperto nel 1984. Esteso su circa un ettaro, è il più grande villaggio palafitticolo d’Italia e offre una preziosa testimonianza della vita preistorica locale. Abbandonato circa 3.500 anni fa a causa dell’innalzamento del lago dovuto a fenomeni vulcanici, rappresenta un importante sito archeologico del territorio.

Sulle rive del Lago Albano si trova il Ninfeo del Bergantino, un sito archeologico del I secolo d.C. legato alla villa di Domiziano.

Si tratta di un ninfeo, edificio sacro dedicato alle ninfe, costruito in una grotta naturale con un bacino profondo 25 metri e un canale di scolo verso il lago. Conosciuto anche come Bagni di Diana, è una testimonianza significativa dell’eredità storica della zona.

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