Dai vigneti agli immobili, una galassia di 27 società

Un impero da 2,3 miliardi di euro e quasi la metà dei ricavi generati in Europa

 Dai vigneti agli immobili, una galassia di 27 società
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Orfano del suo condottiero, il gruppo Armani si troverà subito ad affrontare importanti sfide che accomunano in questo momento tutti i player del lusso. Re Giorgio lascia in dote a chi adesso dovrà occuparsi della sua creatura un modello imprenditoriale disciplinato, atto ad assicurare continuità oltre la sua figura. La galassia Armani si affaccia a questa nuova era con le spalle larghe: 2,3 miliardi di euro di ricavi consolidati con cui ha archiviato il 2024 e un cuscinetto di liquidità di circa 570 milioni. Dal bilancio 2024 emerge che il giro d'affari del gruppo lo scorso anno ha segnato il passo con una flessione di oltre il 6%, così come la marginalità scivolata indietro del 24% a 398 milioni. Numeri dettati da un contesto avverso che attraversa tutto il settore. In particolare, nella relazione di bilancio si pone l'accento sul rallentamento del mercato del lusso cinese, la contrazione della base di consumatori, con pressione sui consumi aspirazionali, attutiti solo in parte dalla maggiore resilienza dell'alto di gamma.

Una peculiarità del gruppo, che può tramutarsi in un punto di forza, è il suo dna eurocentrico; quasi la metà del fatturato viene generato in Europa, molto di più rispetto ad altri marchi di spicco del lusso che risultano esposti alle regioni extra Ue. Le Americhe e l'area Asia-Pacifico rappresentano circa un quinto ciascuna. Il fatto di non essere quotato in Borsa ha permesso al gruppo di portare avanti negli anni una strategia sempre orientata al lungo periodo, senza dover rincorrere i riscontri di breve da dare in pasto agli investitori. Così anche nell'ultimo anno è emersa la forte spinta su investimenti che daranno i loro frutti più avanti, come la ristrutturazione dei negozi principali, tra cui l'edificio di Madison Avenue a New York, e l'acquisizione interna della gestione dell'e-commerce. Cosa emerge dalla radiografia completa della galassia? La Giorgio Armani spa, subholding di riferimento del gruppo, è il cuore pulsante del gruppo con fatturato che sfiora gli 1,5 miliardi di ricavi e un margine operativo lordo di 146 milioni; si contano poi ben 27 società collegate alla subholding. Tra queste spicca G.A. Operations che produce i capi d'abbigliamento, accessori e calzature a marchio Armani e che lo scorso anno ha segnato il passo (ricavi passati da 884 a 765,3 milioni)

e utile dimezzato a 60 milioni. La Giorgio Armani Retail gestisce i negozi diretti in vari paesi europei con 366,3 milioni di ricavi, e la Giorgio Armani Corporation (414 milioni) gli store Usa e della distribuzione in quel mercato. A non splendere in termini di performance è la pallacanestro Olimpia Milano, squadra del cuore dello stilista, con ricavi per 37 milioni e un rosso per 931 mila euro. Segno meno anche per la Alia srl (in perdita per 1,98 milioni) che si occupa di ristoranti e caffè. Un ruolo non certo irrilevante è quello del mattone. L'Immobiliare Srl gestisce immobili di pregio, tra cui la sede di Armani in via Borgonuovo a Milano (valore stimato di 27 milioni), presenta un attivo di 295 milioni con partecipazioni a bilancio per 141 milioni.

All'interno della scatola immobiliare ci sono quattro società con sede a Milano, tra le quali El Gadyr a cui fanno capo i vigneti a Pantelleria da cui Armani produce il suo passito Oasi; c'è poi Immobiliare Tobor con un valore a bilancio di oltre 75 milioni, mentre Cigognola Rivara si occupa di ristrutturazioni. Sede ad Antigua, dove lo stilista ha due ville, per Flowers (17 milioni).

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