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"Genera disturbi alimentari". I pediatri stroncano la dieta della Viola

I pediatri di Padova smontano la teoria della biologa: “Elaborazione distorta del concetto di alimentazione”

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Dopo gli attacchi al governo Meloni e la crociata contro il vino, Antonella Viola ha fatto parlare di sé per le parole al miele spese per i digiuni intermittenti. Nel suo ultimo libro, la biologa ha acceso i riflettori sui presunti enormi benefici della pratica: “Da un paio di anni ho iniziato a inserire nella mia routine alimentare ore di digiuno e questa è diventata un’abitudine che seguo almeno 4 giorni a settimana”. Entrando nel dettaglio, niente cibo per 16 ore al giorno: “Mi sento così in forma che ho ripreso ad allenarmi”. Ma la teoria della docente di Patologia generale all’università di Padova è stata smontata pezzo per pezzo dai big della Pediatria patavina.

I pediatri contro Antonella Viola

"Attenzione ai pericoli per i giovani" delle nuove mode alimentari, che"fra digiuni intermittenti e cene saltate" rischiano di aggravare i disturbi del comportamento alimentare: questo il messaggio perentorio lanciato da quattro docenti dell’università di Padova. Eugenio Baraldi (direttore Dipartimento universitario Salute donna e bambino); Liviana Da Dalt (direttrice Didas Salute donna e bambino), Michela Gatta (direttrice Uoc di Neuropsichiatria infantile) e Giorgio Perilongo (direttore Uoc Clinica pediatrica) hanno posto l’accento sull’emergenza in crescita, mettendo in guardia contro"il combinarsi di un'enfasi mal posta, e soprattutto mal raccontata, sulla necessità di evitare l'obesità e quindi di adottare diete quanto mai varie, a una crescente attitudine narcisistica della nostra società e a un concetto di bellezza il più delle volte ideale, slegato dalla realtà".

I rischi del digiuno a intermittenza

Questo mix sta favorendo elaborazioni pericolose e distorte del concetto del mangiare. La conseguenza è "un costante aumento dei disturbi alimentari negli adolescenti, in particolare di disturbi anoressici potenzialmente molto gravi". I quattro esperti hanno citato i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Eating Behaviors, stroncando di fatto le conclusioni della Viola:“Ha documentato ad esempio che il digiuno intermittente è risultato essere associato in modo scientificamente significativo, specie nelle giovani donne, a disturbi psicopatologici alimentari. Il dato numerico prodotto, a detta degli autori dello studio, sottostima la reale entità del problema”. Un esito tutt’altro che sorprendente, considerando che tutte le diete restrittive/contenitive sono riconosciute quale “principale fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi alimentari e, tra queste, in particolare il digiuno intermittente che è la modalità più irreggimentata e di moda per contenere l'importo alimentare".

L'importanza della cena

Per gli esperti, inoltre, raccomandare di saltare la cena per quattro o cinque volte la settimana “corrisponde a deprivare una famiglia di un rito importante, quale è il sedersi insieme la sera attorno alla tavola, con possibili deleterie implicazioni sui figli e sulla famiglia stessa. Per molte famiglie, dove madre e padre lavorano tutto il giorno, è la cena il momento dello stare insieme, del dialogo".

Il rischio è quello di creare isolamento e a catena stati di ansia, depressione, alcolismo, comportamenti violenti, uso di sostanze e pensieri suicidari.

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