Quindi, oggi...

La folle frase di Murgia su Meloni, adios Tiki Taka e la Scala: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la rifondazione del Reich in Germania, le coppie gay in Ue e la cultura russa per Mattarella

La folle frase di Murgia su Meloni, adios Tiki Taka e la Scala: quindi, oggi...

- Dieci minuti di applausi per Leonardo Iannacci, che nell’analisi della partita tra Spagna e Marocco ha detto ciò che molti tifosi pensano e che commentatori, telecronisti e Adani vari non hanno ancora capito. Il tiki taka ha rotto le palle. Io lo sintetizzo, ma il principio è quello. Il sistema inventato da Pep Guardiola per il Barcellona è morto con la sconfitta della Spagna. Un sistema che tutti scimmiottano, ma che nessuno - senza Messi, Iniesta e company - è mai stato in grado di replicare. Il risultato però è che oggi ci lascia in eredità un calcio di una noia mortale in cui i calciatori, non di altissimo livello tecnico, si passano la palla in continuazione senza mai puntare la porta. Come la Spagna di Luis Enrique: “Dei passeggini laterali, degli scambi mortiferi e lenti visti in Qatar, non sentiremo certo la mancanza”. Chapeau.

- L’Ue presenta una bozza di regolamento per armonizzare in Europa le regole sulla genitorialità. Sintetizziamo: Bruxelles vorrebbe che tutti gli Stati riconoscessero i figli di coppie dello stesso sesso. In questo modo le coppie gay si vedrebbero riconosciuti “genitori” anche in quei Paesi non lo sarebbero in base alle leggi nazionali. Direi che la risposta migliore alla questione, che non dimentichiamolo riguarda sempre quella orribile pratica dell’utero in affitto, l’ha data il ministro Roccella: "La questione è che ogni bambino ha una mamma e un papà per forza di cose. Ha una mamma che lo ha partorito e un papà biologico, e questo non è un dato che si può eliminare. Quando si dice che un bambino ha due papà o due mamme in realtà non si dice la verità”. Fine.

- Io non voglio prendermela sempre con Michela Murgia. Vivo bene anche senza (anzi, molto meglio). Però quando ieri ho sentito la sua intervista a Di Martedì sono rimasto di stucco. Mi spiego. Ritengo Murgia persona intelligente, benché sprechi le sue conoscenze in schwa, robe queer e inutili battaglie sul sesso degli angeli. Però non capisco proprio per quale motivo debba per forza sparare stupidaggini sesquipedali ogni qual volta si parla di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. La storia la sapete: Murgia ritiene che “bastardo” sia una “invettiva”, non un insulto, e che un intellettuale abbia diritto di dirigere questo epiteto contro un politico senza rischiare querele. Teoria bislacca, di cui abbiamo parlato. Ma che unita al vittimismo di Roberto Saviano diventa qualcosa di esplosivo. Per Michela oggi ci sono due “entità” che “perseguitano” (giuro, ha detto "perseguitano") l’autore di Gomorra: “La camorra e Giorgia Meloni”. Messi così, in parallelo. La camorra, mafia criminale, e il presidente del Consiglio eletto. É talmente un’idiozia che si fatica a dire qualcosa.

- Ha ragione Sergio Mattarella: una cosa è condannare l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia. Un’altra è cancellare la cultura russa dal mondo, cultura che è “parte integrante dell’Europa”. Qualcuno lo dica a quei rincitrulliti che qualche mese fa si misero di traverso con Dostoevskij. “La responsabilità della guerra va attribuita al governo di quel Paese non certo al popolo russo o alla sua cultura”, ha detto il Capo dello Stato. Noi lo ribadiamo da tempo, certi giornali progressisti invece si erano messi l’elmetto. Benvenuti tra noi.

- Solite manifestazioni inutili fuori dal Teatro alla Scala di MIlano. Stavolta tocca a ambientalisti e ucraini. Se non ci fossero, dovremmo inventarli.

- Un supplente fa vedere un film horror ad una classe di terza media. Buona parte di loro si sente male a causa di omicidi e squartamenti. Molti si chiedono: ma come può un professore permettere una simile visione? Io invece mi domando: come può lo Stato affidare i propri ragazzi a persone così superficiali?

- Ci ha messo un po’, va detto, ma finalmente anche Laura Boldrini si è accorta dello scandalo Soumahoro. “La situazione che emerge su sua suocera è inquietante”, dice, “non ritengo plausibile che non sapesse”. Il tono appare sommesso, ma si può capire: è caduto un altro mito della sinistra, costruito a tavolino. C’è però una cosa che dovremmo dire a madama Laura: tutti questi scandali, i soldi per i migranti che finivano chissà dove, i servizi erogati un tanto al chilo, erano noti da tempi immemori. Chi scrive se ne è occupato qualche anno fa. Ma la sinistra ha sempre fatto finta di nulla, nascondendosi dietro “l’accoglienza”. Patetico.

- Non mi sorprende che Liliana Segre risponda “siamo in democrazia” a chi le fa notare che alla Scala ci sono “sia Mattarella che Meloni insieme”. Mi sorprende che do fronte ad una domanda così stupida non lo abbia mandato a quel Paese.

- La storia del gruppo di tedeschi che voleva “rifondare il Reich” è talmente assurda e incredibile che fa appassionare. Questi signori pare si stessero preparando in armi, sotto la guida di un principe di Turingia, a sostituire il cancelliere con un governo stile secondo Reich. Volevano assaltare il Bundestag armi alla mano. Prendere il potere. Spargere sangue. Tra loro ci sono ex soldati della Ddr, membri delle forze speciali tedesche, riservisti dell’esercito. Il tutto nel 2022, non nel 1930.

Avessero assoldato uno sceneggiatore, non avrebbe saputo scrivere di meglio.

Commenti