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Il giornalismo (di qualità) sopravviverà? Ne parla l'ex direttore della Bbc, lord Hall

Il giornalismo fatto bene esiste ancora? Quale sarà il futuro di questo mestiere, vista anche l’apparizione di intelligenze artificiali come Chat Gpt? A queste e altre domande ha risposto Lord Tony Hall, ex direttore generale della Bbc

Il giornalismo (di qualità) sopravviverà? Ne parla l'ex direttore della Bbc, lord Hall

All’Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo dell’Università Cattolica si è svolta una conferenza intitolata “Public, Private Media and Big Tech: will good Journalism survive? – Media pubblici, privati e le big tech: il buon giornalismo sopravviverà?”. Tra gli ospiti la giornalista e reporter Laura Silvia Battaglia, direttrice di MagZine, Massimo Scaglioni, professore di storia ed economia dei media, Marcello Foa, giornalista ed ex direttore Rai dal 2018 al 2021 e lord Anthony William Hall. Meglio noto come Tony Hall, il rinomato direttore della sezione notizie della Bbc dal 1993 al 2001 e direttore generale del gigante delle trasmissioni radiotelevisive britanniche dal 2013 al 2020.

Come intuibile dal titolo della conferenza, l'incontro è stato dedicato agli scenari futuri del giornalismo. “Ho i miei momenti di pessimismo”, ammette il giornalista britannico all’inizio del suo intervento. “Ma credo che abbiamo molte ragioni per le quali essere ottimisti e vorrei dunque proporre il seguente titolo per il mio discorso: ‘Motivi per guardare con ottimismo al futuro del giornalismo’”.

I suoi numerosi anni di esperienza gli permettono di riconoscere l’esistenza di vari attori che presentano possibili minacce al mondo del giornalismo e dell’informazione, come i deep fake, intelligenze artificiali come Chat Gpt, l’informazione fatta male o addirittura le fake news che, come dichiara, “spesso hanno il difetto di circolare più in fretta rispetto alla notizia corretta”.

Il trucco per fare e mantenere un giornalismo di alta qualità è di pensare ad esso come “un’ecologia” dice Hall. “È bilanciata? Trasparente? Diversificata? Secondo me - spiega - il giornalismo che ha le maggiori probabilità di sopravvivere è quello imparziale, trasparente, accurato e di cui le persone si fidano. Il compito del giornalismo del servizio radiotelevisivo pubblico è di dare accesso a una versione delle notizie che siano quanto umanamente possibile più vicine alla verità dei fatti”.

L’ex direttore della Bbc ha poi parlato della difficoltà vissute da molte persone nel trovare fonti di informazione di cui fidarsi, specialmente sulle varie piattaforme di social media. Queste presentano un pericolo molto specifico: quello di muoversi esclusivamente all’interno di cosiddette “filter bubbles”, bolle, all’interno delle quali si trovano gli utenti, che filtrano il contenuto in base alla personalizzazione attuata dagli algoritmi per ogni singolo individuo. “Il compito del servizio radiotelevisivo pubblico e di chi fa giornalismo all'interno di questo contesto è proprio quello di dare voce a chiunque, invece. Indipendentemente dal potere, dalla quantità o dalla posizione sociale che detiene.

Ma la tecnologia non ha solamente risvolti negativi, per il servizio radiotelevisivo pubblico è sempre stato un modo per crescere e adattarsi: “Certo, novità e cambiamento possono sembrare delle minacce, ma viste da un altro punto di vista presentano anche un’opportunità”, ricorda il lord. “Penso solo a quando si trattò di passare al servizio di broadcasting continuato 24 ore su 24. Alcune delle critiche poste allora sembrerebbero impensabili ai giorni nostri”. Inoltre, ricorda Hall, la possibilità di connettersi da ovunque, grazie a degli strumenti facili da utilizzare e da trasportare con sé, un esempio molto banale di questi è lo smartphone, rende il giornalismo sul campo estremamente ambizioso, aprendo a molte più possibilità rispetto al passato.

A una domanda posta da Marcello Foa sull’inchiesta sulla gestione Covid-19, tema che sta occupando le prime pagine inglesi (da alcune chat di WhatsApp si è scoperto che l’allora segretario di Stato per la Salute, Matt Hancock, voleva adottare una comunicazione che “spaventasse tutti” così da tenere la popolazione in casa), Hall ha risposto che è proprio in questi casi che il servizio radiotelevisivo pubblico riveste il suo ruolo più importante: quello di garantire una fonte imparziale, corretta e trasparente a cui i cittadini possono rivolgersi per ottenere le informazioni per loro fondamentali.

In questo caso si parla del diritto alla verità ,ha sottolineato lord Hall. “Sono stato abbastanza fortunato da avere avuto molteplici occasioni in cui ho parlato con persone che durante periodi bui si sono rivolti a noi. Giusto la notte scorsa ho parlato con un tassista afgano a Londra che mi ha raccontato come lui e la sua famiglia usavano la Bbc per informarsi.

In conclusione al suo intervento Hall ha voluto dare un messaggio di speranza: “Per tornare alla domanda contenuta nel titolo di questo incontro, il giornalismo di qualità sopravviverà? Mi sono rivolto a una fonte di cui ero certo mi avrebbe saputo dare una risposta definitiva. La risposta è stata chiara: ‘Sì, il giornalismo ‘buono’ sopravviverà. Ma subirà molto probabilmente dei cambi significativi e dovrà adattarsi nei prossimi anni. Con la scalata dei social media e di Internet, il modo in cui le persone consumano le notizie è cambiato drasticamente'".

Ma il suo messaggio continua: "È ancora presente una forte domanda per un giornalismo di alta qualità e una narrazione delle questioni importanti che sia accurata e imparziale. Inoltre, il ruolo che il giornalismo riveste all’interno di una società democratica non può essere sopravvalutato, potrà sembrare diverso da quello che era in passato, ma i valori e i principi cardinali del giornalismo continueranno a essere sostenuti da professionisti dedicati al mestiere.'".

E dopo una breve pausa, Hall ha concluso: "La fonte di questa dichiarazione, per chi non l’avesse già indovinato, è Chat Gpt".

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