Il caso legale che vede contrapposti Ilary Blasi e Francesco Totti torna davanti al giudice con toni accesi e nuovi sviluppi. Al centro della vicenda, la serata del 26 maggio 2023, quando, secondo l’ex conduttrice, la figlia allora di sette anni, Isabel, sarebbe rimasta in casa senza la presenza di un adulto. Una circostanza che ha portato il legale di Blasi, l’avvocato Fabio Lattanzi, a chiedere al gip l’imputazione coatta per Totti e per la compagna Noemi Bocchi, rigettando la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura.
Durante l’udienza, il giudice Angelo Giannetti ha ascoltato le parti ma si è riservato la decisione, senza indicare quando scioglierà la riserva. I difensori di Blasi hanno inoltre chiesto ulteriori accertamenti, tra cui l’ascolto di Vito Scala (il preparatore atletico personale di Totti) e degli agenti intervenuti quella notte, per chiarire dinamiche e responsabilità.
La posizione della procura
La procura continua invece a valutare il caso come non meritevole di processo. Sostiene che la stessa Blasi, pur preoccupata, non abbia mai manifestato la percezione di un pericolo concreto per la bambina, tanto da restare al telefono con lei per oltre un’ora prima di coinvolgere le forze dell’ordine.
Nella stessa direzione si muove la difesa di Totti e Bocchi, rappresentata dall’avvocato Gianluca Tognozzi, che insiste sull’archiviazione e sulla mancanza di rischi reali per i minori.
Cosa sarebbe accaduto quella sera
Secondo la ricostruzione riportata dalle parti, la coppia sarebbe uscita per cena verso le 21, affidando i figli alla baby sitter. In casa erano rimasti tre bambini: la figlia di Totti e Blasi, allora di sette anni, e i due figli della Bocchi, di nove e dodici anni. Alle 21.16 Blasi, in viaggio per lavoro a Francoforte, videochiama la bambina, che le riferisce di essere sola con gli altri due minori. Blasi tenta di raggiungere Totti per chiarimenti, ma l’ex campione non risponde.
Alle 23.19 Blasi invia un messaggio al suo ex marito, in cui rimprovera la scelta di lasciare "una bambina di 6 anni da sola in casa" e chiede spiegazioni. Non avendo risposta, un minuto dopo contatta la madre e la invita a chiamare le forze dell’ordine.
L’arrivo della polizia e la nascita dell’inchiesta
Verso mezzanotte gli agenti, insieme alla madre di Blasi e alla coppia Totti-Bocchi, arrivano nell’appartamento. La porta viene aperta e la baby sitter si trova all’interno: secondo la polizia la situazione appare tranquilla. La vicenda sembrerebbe destinata a chiudersi lì, ma la conduttrice decide comunque di presentare denuncia.
Le indagini successive, che hanno portato la procura a chiedere l’archiviazione, si sono concentrate su alcuni aspetti: ai tre minori era stato lasciato il videotelefono per comunicare con i genitori; Totti e Bocchi erano a cena nelle vicinanze; la baby sitter vive nello stesso condominio della coppia.
Ma gli avvocati di Blasi segnalano presunte incongruenze: la baby sitter non sarebbe stata in casa, come inizialmente dichiarato, e sarebbe rientrata solo dopo essere stata avvisata dell’arrivo della polizia. A metterla in allerta, secondo questa ricostruzione, sarebbe stato Totti, informato a sua volta da Vito Scala, avvertito da un dirigente delle forze dell’ordine che stava tentando di entrare nel condominio.
La vicenda resta quindi sospesa tra due interpretazioni opposte: da un lato la richiesta di archiviazione degli inquirenti, dall’altro la
volontà della difesa di Blasi di andare a fondo su ogni dettaglio della serata del 26 maggio 2023. La decisione finale ora è nelle mani del gip che, si è riservato la decisione sulla richiesta di archiviazione.