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"Intolleranza anarco-comunista". Veneziani smaschera i contestatori della Roccella

Lo scrittore non usa mezzi termini nello stigmatizzare le contestazioni torinesi al ministro Roccella: "Uno sfregio alla democrazia. Intolleranza rossa anarco-comunista"

"Intolleranza anarco-comunista". Veneziani smaschera i contestatori della Roccella

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"Una violenza di origine anarco-comunista". Marcello Veneziani non ci gira troppo attorno. Invitato a commentare le contestazioni subite dal ministro Roccella al Salone del Libro di Torino, il saggista pugliese ha biasimato senza mezzi termini quelle prevaricazioni anti-democratiche, smascherandone la matrice ideologica. Nel ribaltamento della realtà a cui abbiamo assistito - quello per cui erano gli aggrediti a ricevere richieste di scuse - rischiava infatti di passare in secondo piano la natura illiberale di quelle contestazioni, sollevate con il solo obiettivo di zittire l'esponente di governo. Così Veneziani è tornato sul tema iniziale a gamba tesa

"È stato fatto un atto di sfregio alla democrazia e alla cultura. È un caso di intolleranza che non chiamerei, come è stato fatto, di 'squadrismo' o di 'fascismo degli antifascisti'. Si tratta invece di un'intolleranza rossa, una violenza di origine anarco-comunista, radicale", ha affermato lo scrittore all'AdnKronos, attribuendo un carattere strettamente politico a quelle proteste. Quello avvenuto a Torino in effetti si può considerare un vero e proprio attacco, dal momento che i contestatori non erano lì per confrontarsi civilmente, bensì per ammutolire chi non la pensava come loro. La stessa Roccella si era dichiarata pronta al dialogo, ma quella sua apertura non aveva trovato alcuna corrispondenza.

Per Veneziani, dunque, quella andata in scena al Salone letterario torinese è stata "una forma di intolleranza che sarebbe bene chiamare con il suo vero nome". "Mi pare un episodio assurdo anche perché è stato giustificato al contrario come una tutela del dissenso. Così ne hanno parlato la Schlein e Lagioia", ha sottolineato ancora il saggista riferendosi alla mancata condanna della sinistra a quei contestatori. Al contrario, c'è chi - come Roberto Saviano - ha detto che Roccella e i suoi colleghi di governo erano andati lì a "provocare", dunque una contestazione faceva parte della "dialettica".

"Mi sembra veramente inverosimile che si impedisca a un'autrice, oltre che a un ministro, di parlare nel nome della difesa del dissenso.

La Roccella ha una posizione fin troppo timida riguardo alla sua difesa della famiglia, di tutto la si può accusare meno che di essere intollerante verso chi non la pensa come lei", ha concluso Veneziani.

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