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I "Carota Boys" in delirio: chi sono i fan più scatenati di Sinner (e perché si chiamano così)

Tutti pazzi per il campione. Ma i più felici sono sicuramente i "Carota Boys", i suoi fan più grandi e fedeli. Ecco chi sono e come sono nati

I "Carota Boys" in delirio: chi sono i fan più scatenati di Sinner (e perché si chiamano così)

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I "Carota Boys" in delirio: chi sono i fan più scatenati di Sinner (e perché si chiamano così)

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La vittoria di Jannik Sinner ha entusiasmato il mondo e l'Italia che ha passato l'intera mattinata di una domenica assolata, incollata alla tv o sui maxischermi montati in varie città, tifando per il campione altoatesino ed esplodendo dalla gioia al momento della sua vittoria. Ma tra i milioni di seguaci, c'è stato chi ha gioito più di tutti, le mascotte, o portafortuna, del ragazzo dai capelli rossi, vincitore del suo primo Slam.

I fan numero uno di Sinner

Si tratta dei Carota Boys, "Un gruppo di amici che si conoscono da quanto erano bambini, amanti dello sport, ma soprattutto del tennis, con una passione smisurata per Jannik Sinner - si legge sul loro sito ufficiale. - Per dimostrargli il nostro sostegno in un modo davvero stravagante, abbiamo deciso di andare a Roma per gli Internazionali d'Italia vestiti da carote. Sorprendentemente, siamo stati subito notati dai media, e da lì è iniziata la nostra incredibile avventura”.

Anche oggi, nella giornata più densa di emozioni, eccoli darsi appuntamento alla Nuvola Lavazza a Torino, davanti al maxischermo allestito per l'occasione. Con loro anche centinaia di torinesi che hanno risposto all'invito presentandosi in piazza anche vestiti di arancione, quasi fosse un rito scaramantico, per tifare tutti insieme per il campione e fargli arrivare tutta l'energia e l'adrenalina possibile anche a chilometri di distanza.

"L'idea - di coinvolgere più spettatori possibili in piazza - ci è venuta subito dopo la vittoria di Yannik in semifinale contro Djokovic -hanno spiegato - e visto come sono andate le cose è stata una battaglia sofferta che però ha portato fortuna al nostro campione".

Chi sono i "Carota Boys"

Si chiamano Enrico Ponsi, Francesco Gaboardi, Alessandro Dedominici, Alberto Mondino, Lorenzo Ferrato e Gianluca Bertorello. Hanno tra i 26 e i 28 anni e, come detto, si conoscono da sempre. La loro fama è cresciuta allo stesso modo di Jannik, gara dopo gara, vittoria dopo vittoria ed ora sulla loro pagina Instagram hanno quasi 100 mila follower, oltre ad un sito dedicato dove è possibile anche acquistare gadget per sostenere il loro idolo. Una sorta di ultà del tennis, che per fortuna poco hanno a vedere con quelli del calcio, in quanto a gentilezza e puro spirito agonistico e di divertimento.

"Già da prima apprezzavamo Sinner, perché è sempre stato un ragazzo umile. Adoravamo il suo dritto, la sua freddezza, un paio di noi l’aveva seguito all’Atp di Montecarlo 2022. A maggio scorso, quindi, ci siamo regalati sei biglietti per gli Internazionali d’Italia, ma prima di andare a Roma abbiamo comprato su Amazon dei costumi da carota" spiegano. Ed è proprio così che vengono notati dai media e dal pubblico ed inizia la loro "leggenda". A Roma quei sei ragazzi avevano fatto impazzire il pubblico ma anche i giocatori che nonostante la gara tesa, sorridevano ogni volta che animavano gli spalti.

Come nasce il nome "carota"

La loro fama non è passata inosservata neanche agli sponsor e proprio grazia alla Lavazza hanno potuto assistere dal vivo ad una partita durante i Roland Garros. Anche in quell'occasione il loro travestimento, non passò inosservato permettendogli di assistere a Wimbledon e poi anche a New York per gli Us Open. Sempre vicini al loro campione pronti a spronarlo con quelle buffe divise e anche a farlo sorridere nei momenti di grande tensione.

Ma da dove viene il nome? Si potrebbe pensare sia un riferimento al colore rosso dei capelli di Sinner, ma questo è vero solo in parte. L'idea è venuta quando durante una partita dell’Atp di Vienna 2019, l'ex allenatore di Sinner Riccardo Piatti non aveva la classica banana da dargli durante una pausa per ricaricarsi: "Così l'allenatore gli ha dato una carota.

Un episodio indimenticabile" ricordano ridendo.

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