Dove "osano" le fragole: ecco perché sono un'eccellenza del made in Italy

Le fragole trovano la loro parabola a Parete, piccolo comune della Campania. Qui, tra economia e folklore, si celebra il connubio tra natura ed essere umano

Dove "osano" le fragole: ecco perché sono un'eccellenza del made in Italy

C’è un piccolo paese in Campania, dove la fragola è regina, non solo durante la stagione della raccolta. Questo paese si chiama Parete e si trova in provincia di Caserta. Ma questo frutto simbolo della primavera domina più o meno da Giugliano fino a tutto il territorio del Lago Patria, Villa Literno, Casapesenna, Casal di Principe, Trentola. In una zona dai confini labili e dalla densità abitativa alta, molte aree sono adibite da meno di un secolo alla sua coltivazione, produzione e raccolta. Tanto che proprio a Parete si svolge anche una simpatica kermesse: proprio in questi giorni (dal 9 all'11 maggio) si tiene infatti la Festa della Fragola , organizzata dall’associazione locale La Tenda.

La città della fragola e la sua storia

“La produzione delle fragole è stata avviata a Parete negli anni ’70 - racconta a IlGiornale l’agronomo Giuseppe D’Alterio - Le prime a coltivare sono state alcune aziende di grandi dimensioni, ma il buon esempio è stato ‘colto’ anche dai piccoli coltivatori, gran parte dei quali si sono poi riuniti in cooperative. L’indirizzo che ha portato all’espansione della coltivazione è stato occupazionale: molti piccoli coltivatori gestivano il proprio appezzamento attraverso la conduzione famigliare, e la richiesta di manodopera per la fragola è cinque volte superiore rispetto a un frutteto. In altre parole, con un campo di fragole poteva viverci un’intera famiglia, poiché inoltre veniva massimizzato il reddito”.

Da quel momento in poi la coltivazione della fragola sul territorio ha registrato una continua espansione, complici diversi fattori di produzione come un prezzo concorrenziale e l’“intraprendenza dell’imprenditore agricolo/contadino che è stato lungimirante e propenso all’innovazione”. Così dapprima la fragola di Parete è giunta nei mercati generali da Roma in su, per poi giungere, a partire dagli anni ’80, nella grande distribuzione, che garantisce al consumatore la filiera controllata.

La specificità della fragola campana e l’impatto ambientale

La Campania è la seconda regione italiana per estensione della superficie coltivata. Un po’ di numeri: 856 ettari di terreno adibiti alla coltivazione della fragola, oltre 200mila quintali di fragole all’anno, 4000 lavoratori impiegati a diversi livelli.

Tra le varietà di fragole coltivate a Parete e dintorni ci sono:

  • Ventana;
  • Sabrina;
  • Elide;
  • Rossetta;
  • Melissa.

Le caratteristiche del terreno e quelle climatiche della Campania sono ideali: per coltivare le fragole occorre una temperatura di fioritura compresa tra un minimo di -2 e un massimo di 30°C in serra, mentre in fase vegetativa la temperatura deve essere tra tra 10 e 25°C. La fragola richiede inoltre un terreno con pH compreso tra 6 e 7.

“Naturalmente tutto è perfettibile - prosegue D’Alterio - e in un’ottica futura sarebbero importanti investimenti e accorgimenti tali per garantire un basso impatto ambientale, come la regimentazione delle acque piovane”. E non si può ignorare che i cambiamenti climatici potrebbero preoccupare: “Ondate di siccità alternate a piogge intense e venti forti comportano forti rischi per i raccolti. Ma credo che la capacità imprenditoriale, la tecnica colturale di alto livello applicata senza commettere errori, la tenacia e la forza di volontà degli imprenditori locali sia tale da superare le avversità”.

I benefici delle fragole

Non propriamente un frutto, non propriamente una bacca: le fragole sono un’infiorescenza. Al netto di chi non può mangiarle - perché le fragole, purtroppo, sono connesse a un’allergia mediamente diffusa - si tratta di un cibo molto nutriente: tra le sostanze che contengono ci sono infatti vitamina C, polifenoli, magnesio, fosforo, calcio, potassio, folati, vitamina K e manganese.

Tra i benefici che sono attribuiti alle fragole, ci sono il contrasto ai radicali liberi e quindi la riduzione dell’infiammazione, l’attenuazione della sensibilità all’insulina (in chi non soffre di diabete), il mantenimento di una buona flora intestinale, oltre che la riduzione del rischio legato a diverse malattie, che possono interessare il sistema nervoso, quello cardiovascolare e quello scheletrico.

Il valore del Made in Italy

Può essere capitato a tutti di guardare l’etichetta delle fragole nella grande distribuzione. E su quell’etichetta sempre è riportata la provenienza, spesso Italia, frequentemente Campania - terra felice dicevano i Romani - o più specificamente Parete o dintorni. È una delle tantissime forme in cui il made in Italy si esprime e primeggia: i frutti rossi di questo territorio sono dolci, dolcissimi, polposi.

E sono disponibili in gran parte dell’anno, soprattutto se si vive in zona, dato che il grosso delle esportazioni in Italia e all’estero (in particolare Austria e Germania, ma non solo) riguarda per la maggior parte le fragole di stagione, in primavera.

Questo fa sì che le fragole siano a portata di mano per ogni preparazione dolce e salata, oltre che per lo sfizio del momento tra un pasto e l’altro. Un vantaggio non da poco per i romantici che pasteggiano a fragole e bollicine, anche se magari in zona il connubio principe è tra fragole e spumante di asprinio.

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