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Mai in 13, occhio al sale, i fondi del caffè: tutte le superstizioni a tavola

Dal vino sulla tavola al pane rovesciato, fino al colore della tovaglia: ecco da dove nascono le credenze che osserviamo quando sediamo a tavola, tra storia e leggenda

Mai in 13, occhio al sale, i fondi del caffè: tutte le superstizioni a tavola

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Mai in 13, occhio al sale, i fondi del caffè: tutte le superstizioni a tavola

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Quando ci si siede a tavola ci si ritrova a compiere un vero e proprio rito sociale pieno di gestualità, credenze e superstizioni capaci di influenzare persino le menti più razionali. Il primo e il più importante accorgimento per poter mangiar tranquilli senza rischiare strali nefasti è il numero dei commensali. Mai in 13!

Una tradizione antichissima derivante dalla mitologia nordica: gli dei si trovavano insieme a banchetto in 12 quando arrivò il dio dell'inganno Loki, che infuriato per non essere stato invitato uccise il fratellastro Balder. Il mito venne fatto proprio dal Cristianesimo, associato all'Ultima Cena dove Gesù sedeva insieme ai 12 apostoli, Giuda incluso, dando così al numero 13 una definitiva connotazione malevola. Secondo la diceria il tredicesimo commensale sarebbe condannato a morte certa entro un anno. Non disperate, per spezzare la maledizione basta apparecchiare per quattordici.

Sempre legata all'Ultima Cena, la radicatissima superstizione che vuole il sale rovesciato sulla tavola foriero di grande sventura. Una credenza dovuta all'immenso valore che un tempo aveva questo minerale da cucina il cui spreco doveva essere assolutamente evitato e derivante anche dall'aneddoto secondo il quale Giuda nell'atto di passare la saliera al Salvatore, l'avrebbe fatta cadere spargendo il suo prezioso contenuto sulla tavola, presagio della tragedia che di lì a poco sarebbe accaduta. Troviamo la mortifera saliera rovesciata anche nell'arte, come nel Cenacolo di Leonardo Da Vinci e del Romanino.

Anche in questo caso esiste un metodo per schivare l'anatema. Basta prendere un pizzico di sale e gettarselo alle spalle oppure di fronte a sé, disegnando una croce nell'aria. Funziona anche in caso di olio rovesciato, anch'esso fonte di sciagure se non si corre ai ripari.

Altro elemento fondamentale di pranzi e cene su cui aleggiano antiche leggende è sicuramente il pane. Non deve essere mai servito rovesciato. Per prima cosa perché rappresenta il corpo di Cristo e quindi sarebbe una mancanza di rispetto nei suoi confronti. Si aggiunge poi il ricordo di una antica consuetudine, risalente agli anni della rivoluzione francese o forse anche prima per cui i panettieri avrebbero servito il pane rovesciato agli appartenenti alla categoria di lavoratori più disprezzati: quella del boia. Il pane rovesciato richiamava immediatamente al pensiero di ghigliottine e teste che rotolavano quindi meglio evitare di evocare quei momenti proprio mentre si mangia.

Non solo il pane ma anche le tovaglie devono essere gestite nella maniera corretta. Se si usa una tovaglia bianca necessariamente alla fine del pasto deve essere sparecchiata e messa via. Altrimenti il rischio è altissimo. Lasciare la tovaglia usata per cenare sul tavolo durante la notte richiamerebbe spettri e spiriti maligni attirati da quello che a loro sembrerebbe un sudario.

Se spandere il vino sul tavolo porta sempre bene (basta intingere un dito dove è stato versato e passarselo sul collo per attirare la buona sorte) versarlo con il dorso della mano verso il bicchiere ad un ospite oltre che essere visto come maleducazione è anche un cattivo auspicio. Reminescenza di epoche passate, come quella dei Borgia, dove erano frequenti gli omicidi a tavola con il veleno, che veniva versato furtivamente nel biccchiere insieme al vino facendolo cadere da un apposito anello con scompartimento segreto. Il ricordo e la paura sono rimaste sepolte nel nostro subconscio. Tutte queste dicerie possono rendere molto impegnativo il pasto di un superstizioso, attento a schivare malocchio e sfortuna.

Fortunatamente vengono in soccorso veri e propri amuleti e talismani alimentari, come il peperoncino (intero ovviamente). Posto sul desco o appeso in cucina attira fortuna ed energia positive, la sua forma è richiamata anche dai mitici cornetti napoletani. Probabilmente questa convinzione risale a Roma antica, per la sua forma che richiama la virilità maschile e quindi la fertilità.

Anche mangiare ciliegie, fragole e altra frutta porta bene, se si esprime un desiderio quando li si assaggia all'inizio della loro stagione verrà sicuramente esaudito.

Per finire, anche il caffè che chiude misteriosi rituali della tavola cela degli arcani: per chi sa leggerli i suoi fondi sono in grado di raccontare il futuro.

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