La moda (inquietante) delle bambole reborn. Così la doll therapy si è trasformata in business

Sui social spopolano i profili di influencer e creator che sfruttano la moda delle bambole reborn, trattandole come figli

La moda (inquietante) delle bambole reborn. Così la doll therapy si è trasformata in business
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C'è una linea sottile che divide la realtà dalla finzione e i social network sono in grado di accorciare, se non addirittura cancellare, questo confine. I contenuti che piattaforme come Instagram, Facebook e TikTok mostrano sono spesso frutto di finzione e molti influencer e creator sfruttano questo labile confine per attirare l'attenzione e diventare fenomeni virali. Non sorprende, dunque, l'ultima moda diffusasi sul web che vede protagoniste le bambole reborn, cioè repliche iperrealistiche di neonati, che vengono trattate come bambini. Una tendenza inquietante che ha due chiavi di lettura, una psicologica e una economica.

Cosa sono le bambole reborn

Negli ultimi anni le bambole reborn hanno conquistato un pubblico sempre più vasto, trasformandosi da oggetti per collezionisti a protagoniste di una tendenza globale in forte ascesa. Nate negli Stati Uniti negli anni '90, le Reborn Dolls hanno conquistato prima il Sudamerica e poi l'Europa grazie al web e soprattutto grazie ai social network, dove migliaia di appassionati condividono quotidianamente immagini e video delle loro "creature", che spesso vengono trattate come veri e propri figli. Ma cosa spinge adulti di ogni età a investire tempo, emozioni e soldi (i prezzi di queste creazioni variano da alcune centinaia di euro a oltre un migliaio di euro) in queste bambole? La risposta è complessa e affonda le radici in motivazioni che spaziano dal desiderio di collezionismo alla ricerca di conforto emotivo.

Le bambole come terapia

Le Reborn Dolls sono utilizzate soprattutto in ambito terapeutico per favorire il benessere in persone con demenza, disabilità o per l'elaborazione di un lutto. La "doll therapy", così viene chiamata la terapia con le reborn, "produce nei pazienti pensieri di dolcezza, gioia ed empatia, che aiutano a contrastare il progredire della patologia e per ostacolare il deterioramento di alcune abilità cognitive e è indicata anche nella prevenzione, cura di stati d'ansia, condizioni di apatia e di depressione, e in tutte le difficoltà legate alla tematica emotivo-affettiva", spiega Psicologi-italia. Ben diverso è invece l'uso che ne fanno alcuni influencer, che hanno trasformato queste bambole in silicone in strumento perfetto per ottenere visibilità e popolarità.

Mamme-influencer... di reborn

In America Kelly Cunningham è una delle influencer più conosciute, che ha sfruttato la sua passione per le bambole reborn per diventare un personaggio. Su TikTok e YouTube la donna condivide la sua vita da mamma di ben sette reborn, che porta a spasso con il passeggino, al parco e persino al nido. Una storia di finzione grottesca che però ha un ritorno economico non indifferente tra gadget, sponsor e pubblicità. In Italia la più famosa influencer di reborn è Chiara, alias Reborn baby Giulia, che crea personalmente le sue bambole e si comporta come la loro madre. Il suo canale Youtube e i suoi profili social sono incentrati sulla sua vita con i suoi "figli", che la creator porta persino dal pediatra, a sciare e all'asilo. Il video della nascita di una delle sue reborn, direttamente dal sacco gestazionale, è diventato virale su TikTok raccogliendo oltre 8 milioni di visualizzazioni.

Per Chiara si tratta di un vero e proprio business, con sponsorizzazioni e profitti generati dai suoi follower, e a chi le dice di "farsi curare" lei replica: "Si tratta di finzione, è ovvio, ma non faccio del male a nessuno e molte volte non capisco le critiche che mi vengono mosse. Non sono sostituti dei bambini, sono semplicemente un hobby".

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