“Non firmerò un ca**o”. Cruciani smonta il delirio del "pass" antifà

Il giornalista e conduttore radiofonico si scaglia contro la clausola antifascista per parlare nei luoghi pubblici approvata dal Comune di Lodi

“Non firmerò un ca**o”. Cruciani smonta il delirio del "pass" antifà
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Dal Green Pass alla clausola antifascista il passo è tanto breve quanto assurdo. L’ultimo delirio illiberale e anti-democratico della sinistra arriva dalla giunta comunale di Lodi. L’amministrazione di centro-sinistra, infatti, ha introdotto una vera e proprio delibera antifascista per usufruire delle sale comunali. L’invitato, questo il ragionamento, dovrà dichiarare di condividere i valori antifascisti che caratterizzano la nostra Costituzione. Un regime orwelliano all’interno del quale Giuseppe Cruciani, chiamato a presentare il suo libro, non vuole prendere parte.

La posizione di Cruciani

“Io non firmerò un ca**o che sia chiaro”, avvisa il conduttore de La Zanzara incalzato nel merito da Il Cittadino. Il motovo è presto detto: la clausola inventata dall’amministrazione della città potrebbe colpire direttamente il giornalista di Radio 24. Il 28 febbraio, infatti, Cruciani sarà a Lodi in una sala comunale per un evento organizzato dall’associazione Lodi Liberale. Ma, al contrario di altre personalità della politica e del giornalismo, la suo opinione in merito alla cosiddetta “dichiarazione antifascista” è nota. Il conduttore non ha paura a definire la delibera approvata un “provvedimento anti-democratico" e “fascista”, oltre che “una totale perdita di tempo per il Comune che dovrebbe pensare a cose più serie”. Un concetto ribadito anche durante l’ultima puntata della nota trasmissione su Radio 24. “Nei prossimi giorni mi recherò a Lodi a presentare il mio libro. La giunta di centro-sinistra ha fatto una delibera con la clausola di dichiarazione antifascista per parlare nei luoghi pubblici. Rispetto la giunta ma io non firmerò mai un ca**o!”, ha spiegato.

Il pass antifascista

L'iniziativa sul cosiddetto pass antifascista è stata promossa dall’associazione Adelante, che fa parte del neonato "Comitato 25 aprile" di Lodi. L’obiettivo è tanto chiaro quanto colmo di inutile ideologia.

Attraverso una lettera il coordinamento, composto anche da sezione Anpi di Lodi, Antifa, Fiab, Progetto Pretesto, Libreria Sommaruga, l’idea è quella "di adottare, come è stato fatto in tanti altri comuni come Milano, Padova, Bergamo, Reggio Emilia, L’Aquila, Ancona, un provvedimento con il quale chiunque richieda sale o spazi comunali debba dichiarare di ripudiare il fascismo, di non perseguire finalità antidemocratiche anche proprie del partito fascista e di non denigrare la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza. Dovrà quindi seguire una verifica per accertare che le azioni dei richiedenti non contrastino con la dichiarazione".

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