"Non posso più permettermi salmone e tonno". Farsa di Toninelli che piange miseria

L'ex ministro delle Infrastrutture si lamenta incredibilmente della propria condizione economica: "Mangiare il pesce non è più fattibile"

"Non posso più permettermi salmone e tonno". Farsa di Toninelli che piange miseria
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Da quando ha smesso di fare politica attiva sta riuscendo a raggiungere vette comiche in continuazione come non era nemmeno riuscito quando era ministro: Danilo Toninelli non perde occasione per farsi prendere in giro sui social nella sua nuova avventura da "divulgatore" della "controinformazione". E così, in una lunga diretta su Facebook, si lamenta in maniera ridicola del fatto non può più nutrirsi a salmone, tonno e bresaola, perché costano troppo e lui non può più permetterseli adesso che non è più parlamentare. Insomma: Danilo Toninelli, dopo avere guadagnato (legittimamente) quasi un milione di euro in dieci anni da senatore, piange ufficialmente miseria.

La spesa di Toninelli

Le sue frasi sono a dir poco esilaranti: "Io prima mangiavo il salmone - premette Toninelli - sapete noi fissati con la palestra… o mangiavo la bresaola. Cancellato tutto". Per quale motivo? "Un po’ perché non voglio più mangiare carne né pesce, un po' perché non è più fattibile. Io non riesco più a prendere neanche il tonno. Avete presente una scatoletta di tonno? Io prima prendevo quello in vetro… Ma porca pu**ana costava due euro e cinquanta! Adesso sono sette! Ragazzi, è una roba devastante". Oggi l'ex ministro delle Infrastrutture è tornato assicuratore e aveva già lamentato la propria condizione economica, diventata a suo dire insufficiente, in un'intervista al Corriere della Sera lo scorso dicembre, con l'attuale membro del collegio dei probiviri dei Cinque Stelle che sosteneva: "Stabiliamo un gettone di presenza per le riunioni". Speranza vana.

L'attacco al governo Meloni

Toninelli si abbandona al turpiloquio per descrivere come sia caduto in basso: "Faccio tutto quello che posso per aiutare la mia famiglia, tutto". Ora pubblica diversi suoi interventi contro il governo Meloni, dove il suo bersaglio preferito è Salvini: fa infatti il gesto dell'ombrello quando parla di lui e gli dà del "codardo". Ma, in tutto questo, c'è anche il momento delle rivelazioni: "Vi ricordate quando a fine legislatura io dovevo capire come andare avanti lavorativamente per mantenere me stesso e la mia famiglia - rammenta l'ex parlamentare grillino - e una delle opportunità era quella di andare a fare il commentatore televisivo. Mi avevano offerto anche 700 euro a puntata, e quindi con 700 di qua e 500 di là i miei 4-5mila euro lordi li avrei portati a casa. E sarei riuscito a pagarmi il mutuo, le bollette, la scuola dei miei ragazzi".

Toninelli spara a zero sulla tv

Purtroppo non c'è stato nulla da fare: evidentemente il suo exploit televisivo non è andato a buon fine. Ecco perché adesso schiuma di rabbia: "La televisione è una me**a - ribadisce -. Se accettavo la tv dovevo stare in mezzo a gente di me**a, e dopo dieci anni di parlamento e di giornalisti, forse era giunto il momento di chiudere la porta in faccia e farcela con le proprie mani". Buona a sapersi.

Ma non è tutto, perché Toninelli è infuriato anche con il Fatto Quotidiano: "Dicono che parteggia per i Cinque Stelle ma mi hanno sempre preso a badilate in faccia". Persino Travaglio ha il senso del limite.

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