 
Nove anni esatti dopo il terremoto che la ridusse in macerie, la Basilica di San Benedetto a Norcia torna a vivere. Era il 30 ottobre 2016 quando la violenza del sisma distrusse gran parte della città, lasciando in piedi solo la facciata dell’antico luogo di culto, simbolo di fede, cultura e speranza. Oggi, a distanza di nove anni, Norcia ritrova il suo cuore.
La riapertura della Basilica segna una tappa storica non solo per la Valnerina e per l’Umbria, ma per l’intera Italia. Il complesso restauro, curato da Cobar Spa, è stato completato con due mesi di anticipo rispetto alla scadenza prevista per fine dicembre 2025, restituendo ai cittadini e ai fedeli un capolavoro architettonico ricostruito con rigore, rispetto e fede.
Un cantiere simbolo di rinascita
L’opera è stata affidata alla Cobar Spa, azienda specializzata nel restauro del patrimonio storico e culturale italiano, già protagonista di interventi su monumenti come il Colosseo di Roma, la Reggia di Caserta e i teatri San Carlo di Napoli e Petruzzelli di Bari. Fondata nel 2007 da Vito Matteo Barozzi, oggi l’azienda conta oltre 400 dipendenti, 80 cantieri attivi e un portafoglio lavori da un miliardo di euro.
A Norcia, il progetto ha rispettato fedelmente le proporzioni e i volumi originari della Basilica. Tra gli interventi principali figurano il restauro delle facciate, il rifacimento dei pavimenti, la ricostruzione del campanile, delle volte e degli archi con le stesse tecniche costruttive storiche, e la realizzazione di nuovi impianti tecnologici e di illuminazione. Durante i lavori, sono stati inoltre riportati alla luce tre affreschi nascosti da secoli, poi restaurati e restituiti alla comunità.
“Quello della Basilica di San Benedetto è stato un cantiere speciale – ha raccontato Vito Matteo Barozzi, fondatore di Cobar Spa –. La città ci ha accolto con calore e senso di responsabilità. Abbiamo voluto restituire non solo un edificio, ma un simbolo identitario e spirituale. Avere contribuito a risanare una ferita non solo fisica ma morale è per noi motivo di orgoglio profondo”.
Le istituzioni: “Un messaggio di speranza per tutta l’Europa”
Alla cerimonia di riapertura hanno partecipato numerose autorità civili, religiose e militari. La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha sottolineato il valore simbolico e concreto dell’evento: “La riapertura della Basilica di San Benedetto rappresenta un segno concreto di ripartenza per Norcia e per l’intera Valnerina. È un volano di fiducia per tutta la Regione e un messaggio di speranza che travalica i confini locali, rivolgendosi a tutta l’Europa. Dopo anni di impegno, la ricostruzione umbra procede con percentuali altissime: il 94% della ricostruzione leggera è concluso e l’87% di quella pesante è già stata evasa”.
Anche Giuseppe Zafarana, presidente del consiglio di amministrazione di Eni, ha espresso la propria emozione per il traguardo raggiunto: “Vedere oggi la Basilica rinata suscita una grande emozione. È un simbolo di spiritualità, identità e resilienza. Eni ha voluto essere parte di questo percorso, non solo con un contributo tecnico, ma favorendo la partecipazione della comunità, affinché i cittadini di Norcia seguissero e vivessero ogni fase della ricostruzione”.
Il ministro Giuli: “Norcia ritrova se stessa, ma non si era mai persa”
Durante la conferenza stampa, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha ricordato il valore universale di questo momento: “Norcia ritrova se stessa, ma non si era mai persa. La comunità nursina è diventata un modello per l’Italia e per l’Europa. Dopo nove anni dalle terribili scosse che avevano risparmiato solo la facciata, oggi ci stringiamo attorno a un centro di gravità che restituisce alla bellezza il suo ruolo di espressione di identità condivisa”.
Giuli ha poi sottolineato il significato culturale della ricostruzione: “Sono stati recuperati beni intrappolati nelle macerie e riportati alla luce affreschi antichi che possiamo finalmente ammirare. Da un trauma può nascere una scoperta, un rinnovato senso di solidarietà e la prova che una comunità viva non si arrende mai”.
L’arcivescovo Boccardo: “Benedetto ritrova la sua casa”
Profonda commozione nelle parole di monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, che ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa rinascita: “Nove anni fa c’erano solo pietre sparse e gente spaventata. Oggi quelle stesse pietre sono tornate al loro posto e restituiscono bellezza e speranza. Benedetto ritrova la sua casa e continua a parlare a noi e al mondo. La rinascita della Basilica è il frutto della collaborazione tra istituzioni e privati: quando si lavora insieme, mettendo da parte gli interessi personali, si costruisce qualcosa che resta nel tempo”.
Un simbolo che torna a vivere
La Basilica di San Benedetto, edificata sopra l’antica casa natale del santo patrono d’Europa, torna oggi ad essere cuore spirituale e culturale di Norcia. Un luogo che, da simbolo di distruzione, diventa simbolo di rinascita.
Dalle
macerie del 2016 alla luce del 2025, la Basilica racconta la storia di una comunità che non si è mai arresa. Un popolo che ha saputo trasformare la ferita del terremoto in un messaggio universale di resilienza, fede e speranza.