
"Il matrimonio non è un ideale, ma il canone del vero amore tra l'uomo e la donna: amore totale, fedele, fecondo". A dirlo Papa Leone nell'omelia della messa del Giubileo delle famiglie, sottolineando che questo amore "rende capaci, a immagine di Dio, di donare la vita".
Essere esempi
Il Papa ha poi invitato i genitori a essere per i figli "esempi di coerenza, comportandovi come volete che loro si comportino, educandoli alla libertà mediante l'obbedienza, cercando sempre in essi il bene e i mezzi per accrescerlo. E voi, figli, siate grati ai vostri genitori: dite grazie, per il dono della vita e per tutto ciò che con esso ci viene donato ogni giorno". Il pontefice ha poi aggiunto: "Infine a voi, cari nonni e anziani, raccomando di vegliare su coloro che amate, con saggezza e compassione, con l'umiltà e la pazienza che gli anni insegnano".
Il pensiero alle famiglie
Il discorso del Papa è andato poi alle famiglie: "La famiglia unita può essere segno di pace" a cui lancia un appello per l'unità e come segno di pace per tutti: "Ed è questo che vogliamo annunciare al mondo: siamo qui per essere 'uno' come il Signore ci vuole 'uno', nelle nostre famiglie e là dove viviamo, lavoriamo e studiamo: diversi, eppure uno, tanti, eppure uno, sempre, in ogni circostanza e in ogni età della vita", ha aggiunto poi.
Il Giubileo delle famiglie
"In famiglia, - continua - la fede si trasmette insieme alla vita, di generazione in generazione: viene condivisa come il cibo della tavola e gli affetti del cuore. Ciò la rende un luogo privilegiato in cui incontrare Gesù, che ci vuole bene e vuole il nostro bene, sempre". Per Leone XIV attraverso l'unità "saremo segno di pace per tutti, nella società e nel mondo. E non dimentichiamo: dalle famiglie viene generato il futuro dei popoli. Cristo domanda infatti che tutti siamo 'una sola cosa'.
Si tratta del bene più grande che possa essere desiderato", ha aggiunto il pontefice, concludendo: "Il Signore non vuole che noi, per unirci, ci sommiamo in una massa indistinta, come un blocco anonimo, ma desidera che siamo uno".