Party con banchetto a Brera: bufera social sull'Estetica Cinica

L’influencer si difende: “Ho pagato e avuto tutte le autorizzazioni”. Ma in rete è caos: “Che cafonata”

Party con banchetto a Brera: bufera social sull'Estetica Cinica
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“Che cafonata”, “che tristezza”, “per un po’ di soldi tutto è possibile”. Questi sono solo alcuni dei commenti apparsi sui social network nelle ultime ore per quanto accaduto a Milano, per la precisione all’interno della Biblioteca Nazionale Braidense e nel cortile d’onore di Brera. Nella bufera l’imprenditrice bresciana Cristina Fogazzi, meglio conosciuta per il brand Estetica Cinica. Ebbene, per lanciare il suo nuovo progetto spagnolo, ha organizzato una festa con tanto di banchetto in quella che è considerata una delle grandi istituzioni meneghine. “Uno spettacolo indecoroso e indegno”, il j’accuse della pagina Instagram Milano_segreta, che si occupa di organizzare tour culturali.

Tavole imbandite e discoteca all’aperto nella Pinacoteca più famosa d’Italia, protagoniste influencer italiane e spagnole, ma anche aspiranti personaggi televisivi come Giulia Salemi. Le polemiche sono legate soprattutto alla cena consumata nella Biblioteca Braidense, dove per gli studenti è tassativamente proibito mangiare e persino bere dell’acqua. Per consultare dei testi, è inoltre necessario usare dei guanti bianchi. Comprensibile, considerando il valore inestimabile del patrimonio libraio. Per l’Estetica Cinica, invece, via libera a musica e abbuffate a pochi centimetri dai tomi.

Non è tardata ad arrivare la replica dell’influencer. Su Instagram, la Fogazzi ha precisato di aver organizzato in prima persona l’evento dentro Brera, ponendo l’accento sulla grande pubblicità fatta dalle influencer spagnole. “Ho pagato per stare in una location. Ho pagato sempre per tutto quello che ho fatto, come fa qualsiasi altro brand. Smettiamola con la mistificazione dei luoghi della cultura”, ha evidenziato nelle storie, non senza polemiche: “Menomale che ci sono persone che si arricchiscono col proprio lavoro. Quello che ho me lo sono guadagnato tutto. Non sono ricca di famiglia”.

Come anticipato, in rete è scoppiato il caos.

Se qualcuno ha preferito l'ironia per stigmatizzare quanto accaduto - "Sono quasi certa che Lorenzo De Medici fosse un pochino più composto quando sovvenzionava le opere a Leonardo da Vinci" - c'è chi ha stroncato senza mezzi termini il via libera al party con banchetto: "Non è solo trash o cattivo gusto, è un vero attentato", "Millemila stories di giustificazioni e di arroganza", "Che amarezza, tutto ha un prezzo".

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