Un Natale all’insegna dell’inclusione digitale. Con il progetto “Play-Able – Per un nuovo livello di accessibilità”, il Gruppo Bosch in Italia lancia un’iniziativa di responsabilità sociale in collaborazione con Fondazione ASPHI Onlus, realtà che da oltre quarant’anni promuove l’inclusione delle persone con disabilità attraverso le tecnologie digitali.
L’obiettivo è semplice e potente: rendere il videogioco, simbolo di divertimento e connessione per milioni di giovani, accessibile anche a chi vive con barriere fisiche o cognitive.
Tecnologia e inclusione: quando il gioco diventa un ponte
Le console di gioco rappresentano da anni uno dei regali più desiderati durante le festività. Ma per molti ragazzi con disabilità, l’esperienza del gaming resta un sogno difficile da realizzare. Con Play-Able, Bosch vuole cambiare questa prospettiva, donando postazioni di gioco personalizzate e adattate alle esigenze di ciascun ragazzo.
Progettate da Fondazione ASPHI Onlus, le postazioni combinano tecnologie assistive e ausili speciali che permettono di giocare con maggiore autonomia, stimolando allo stesso tempo l’apprendimento digitale e la socialità. Ogni postazione sarà accompagnata da un percorso formativo per le famiglie, affinché l’esperienza diventi parte integrante della vita quotidiana e scolastica.
"L’accessibilità digitale rappresenta una delle sfide più urgenti della nostra società. La tecnologia deve essere un ponte, non un ostacolo", ha dichiarato Renato Lastaria, General Manager del Gruppo Bosch in Italia. "Con Play-Able vogliamo dimostrare che la tecnologia non è solo innovazione tecnica, ma anche uno strumento di inclusione e di connessione sociale. È questo il significato del nostro payoff “Tecnologia per la vita”."
Una rete per l’inclusione
Anche Andrea Pontremoli, presidente di Fondazione ASPHI Onlus, ha sottolineato il valore della collaborazione: "Progetti come Play-Able confermano l’importanza di costruire reti tra organizzazioni, aziende e comunità, per promuovere una cultura accessibile a tutti. L’innovazione, in questo modo, si mette al servizio delle persone, generando opportunità reali."
I destinatari del progetto saranno ragazzi residenti nei territori dove Bosch è presente con le proprie sedi italiane, rafforzando così il legame con le comunità locali. Per loro, le nuove postazioni rappresentano non solo un regalo di Natale, ma un mezzo di libertà e partecipazione.
Favij ambassador del progetto
A rendere ancora più potente il messaggio dell’iniziativa è la collaborazione con Favij (Lorenzo Ostuni), uno dei creator digitali più seguiti in Italia e volto simbolo del mondo del gaming.
Favij sarà ambassador ufficiale di Play-Able, raccontando il valore dell’inclusione attraverso il linguaggio universale dei videogiochi. La campagna di comunicazione, diffusa sui canali social e interni di Bosch, culminerà il 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, con il lancio di un video dedicato al progetto. Il filmato racconterà storie, emozioni e nuove possibilità aperte dal gaming accessibile.
"Play-Able riflette il nostro modo di intendere il gioco come strumento per creare connessioni autentiche e diffondere valori positivi", ha spiegato Giuditta Piedilato, Direttrice Comunicazione e Relazioni Pubbliche di Bosch Italia. "Il video della nostra campagna vuole essere un invito a guardare la tecnologia con occhi nuovi, come una chiave per sbloccare le proprie abilità."
Il valore sociale di Bosch
Da sempre Bosch, che fa capo a una fondazione di pubblica utilità, persegue l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone e di promuovere una società equa e inclusiva. Con Play-Able, l’azienda conferma la propria visione di una tecnologia etica e umana, capace di abbattere le barriere e di trasformarsi in strumento di crescita e libertà.
Per molti, un videogioco può sembrare solo intrattenimento.
Per altri, grazie a progetti come questo, può diventare un vero e proprio game changer: un’occasione per sentirsi parte del mondo, senza limiti. Perché, come sottolinea Bosch, "La tecnologia non deve solo semplificare la vita: deve renderla accessibile a tutti".