Nel cuore dell’Alto Adige sta nascendo un nuovo quartiere che attira l’attenzione della comunità architettonica internazionale. Si chiama Renneria ed è un progetto di rigenerazione urbana che ambisce ad unire sostenibilità ambientale, inclusione sociale e innovazione costruttiva.
Presentato da poco, il progetto ha subito acceso l’interesse del mondo dell’architettura.

Il piano urbanistico è firmato dallo studio NOA*, e il progetto è già finalista nella categoria Urban Design al World Architecture Festival 2025 (WAF), il più importante appuntamento mondiale dedicato all’architettura contemporanea. Il WAF si svolge ogni anno in una città diversa — quest'anno a Miami — e riunisce i maggiori studi e progettisti internazionali.
Renneria sorgerà ai piedi delle Dolomiti, nel comune di Laives, parte dell’area metropolitana di Bolzano, che negli ultimi anni si è trovata al centro di una forte pressione abitativa. Secondo recenti analisi, nella sola area bolzanina saranno necessari oltre 8.000 nuovi alloggi nei prossimi dieci anni. L’Alto Adige, insieme alla Valle d’Aosta, risulta tra le regioni italiane con il minore consumo di suolo: un primato che, se da un lato tutela il paesaggio, dall’altro limita la disponibilità di aree edificabili. Il risultato è un mercato immobiliare tra i più costosi d’Italia, con un’offerta di alloggi insufficiente e un mercato degli affitti pressoché inesistente.
In questo contesto, Renneria rappresenta una delle poche risposte sistemiche al tema dell’abitare contemporaneo. Il quartiere, che prevede oltre 800 appartamenti, sarà completamente privo di automobili interne: la circolazione veicolare sarà organizzata in modo perimetrale, mentre il cuore del progetto sarà riservato a pedoni e biciclette. All’interno sono previsti servizi per famiglie, scuole, strutture sanitarie, spazi culturali e un mercato di quartiere, oltre a un collegamento pedonale con la montagna e un belvedere panoramico.
Particolare attenzione è stata posta al dialogo tra architettura e natura. Oltre sette ettari di verde profondo, con alberi ad alto fusto, contribuiranno alla mitigazione del microclima e al rafforzamento della biodiversità. Le soluzioni progettuali e impiantistiche risponderanno ad elevati standard di sostenibilità, con certificazioni CasaClima e LEED e un significativo apporto da fonti rinnovabili.
Viene sottolineata anche la dimensione sociale del progetto: parte delle residenze sarà destinata a categorie specifiche, come studenti, anziani, forze dell’ordine e giovani coppie, con l’obiettivo di creare un tessuto urbano equilibrato e inclusivo. L’approccio multifunzionale e la dotazione di servizi intendono promuovere la nascita di una comunità viva e integrata, capace di rispondere ai nuovi modelli di vita post-pandemia.
Dietro l’iniziativa c’è il gruppo immobiliare Gazzini di Bolzano, guidato dai fratelli Luca e Matteo Gazzini, che opera dagli anni ’60 in Trentino-Alto Adige e in Toscana.
Con Renneria, i Gazzini uniscono la tradizione costruttiva altoatesina alle più avanzate visioni europee di città del futuro. L’iniziativa segna un passo significativo per il paese di Laives, comune fino a poco tempo fa ai margini dei riflettori, che con questo intervento entra a pieno titolo nel dibattito internazionale sulle nuove forme dell’abitare.
In attesa delle finali del WAF 2025 a Miami, Renneria si presenta già come un laboratorio di innovazione urbanistica, un esempio concreto — per non dire una speranza — di come l’Italia possa tornare protagonista nella progettazione di quartieri sostenibili, capaci di coniugare crescita, inclusione, ambiente e qualità della vita.