Lo "schiaffo pedagogico", gran mossa Meloni e il Napoli: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: l'aggressione all'ex premier, il rigassificatore di Piombino e Ultima Generazione

Lo "schiaffo pedagogico", gran mossa Meloni e il Napoli: quindi, oggi...
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- Vi racconto questa storia. Un sito online pubblica la fotografia delle due attiviste di Ultima Generazione a seno nudo mentre bloccano via del Tritone a Roma, immagini che la stessa organizzazione aveva condiviso sui propri social. Il post è ovviamente critico nei loro confronti, benché rispettoso. E indovinate Facebook che fa? Minaccia la chiusura del profilo per aver violato i termini della community in materia di “intimidazioni e bullismo”. Intimidazioni e bullismo, capite? Per una banale critica ad un’azione “politica”: dove sono quelli che protestano ogni tre per due per la libertà di stampa?

- Il Napoli ha vinto lo scudetto e siamo felici per i napoletani, o almeno questo è quello che dobbiamo scrivere anche se in realtà - da tifosi di un’altra squadra - stiamo rodendo come delle bestie. Però, dico però, trasformare una vittoria sportiva nel riscatto di una città (o di una Regione) mi sembra un tantino esagerato: avranno vinto il campionato, ma domani la città tornerà ai suoi problemi di sempre.

- Mi mette anche un po’ ansia questa cosa che Maradona abbia “scritto” un post dall’oltretomba. Ovviamente lo hanno vergato i figli usando la sua pagina social, però non so: a me pare un tantino macabro.

- Un candidato consigliere a Massa, che pare sia un editore e si considera pure un intellettuale, avvicina l’ex premier Giuseppe Conte e gli rifila uno sganassone. Pare sia un No vax, No pass o quello che volete. Fatto sta che ha fatto un’idiozia senza appello: le mani non si alzano mai, neppure contro chi ritieni abbia “violato la Costituzione” con lockdown e Dpcm a raffica.

- Con tutta la simpatia per Maurizio Lupi, gli chiedo: ma perché lo scudetto del Napoli dovrebbe essere il “simbolo del riscatto del Meridione”? E perché dovrebbe dimostrare che “il Sud può farcela con le sue forze”? Semmai è il simbolo delle capacità, finanziarie e manageriali, di Aurelio De Laurentiis. Che infatti è nato a Roma.

- Ho letto il biglietto lasciato da quella mamma dopo aver abbandonato la sua bambina a Bergamo. Vi giuro che anche io, che sono famoso per non aver alcun tipo di sentimentalismo di fronte alle notizie, ho fatto fatica a trattenere le lacrime. “Nata stamattina 3/05/23. A casa, solo io e lei (come in questi nove mesi). Non posso, ma le auguro tutto il bene e la felicità del mondo. Un bacio x sempre (dalla mamma). Vi affido un pezzo importante della mia vita, che sicuramente non dimenticherò mai”. Doloroso, ma da brividi.

- I partiti dovrebbero uscire dalla Rai, lo diciamo da tempo. Ma visto che non è sostanzialmente possibile, non si capisce per quale motivo solo il centrodestra dovrebbe rinunciare a papparsela. Non è una cosa bella, ma purtroppo questo Paese funziona così, dunque: come biasimare Meloni se caccia Fuortes? Mi chiedo, piuttosto, come possa il Pd impegnarsi in questa battaglia sulla Rai sapendo benissimo che, quando sarà di nuovo il loro turno, torneranno a fare lo stesso.

- Devo dare atto a Giorgia Meloni di aver risolto una situazione che ritenevo spinosa. Oggi infatti Eni ha avviato, alla presenza del ministro Pichetto Fratin, la operazioni di trasbordo del primo carico di gas liquido nel rigassificatore di Piombino. Il Gnl arriva dall’Egitto ed è il primo di una lunga serie di carichi che Eni farà nel terminale Snam. Il sindaco di FdI Francesco Ferrari era contrario alla nave nel porto ma se l’è presa “in saccoccia”. Bene ha fatto il premier a non farsi condizionare dalle proteste locali. Prima l’Italia.

- L’Adnkronos è riuscita a contattare il “no vax” che ha aggredito Conte. E sapete cosa ha detto? Che non si è trattato di uno sganassone ma di uno “schiaffo pedagogico”. Giuro: “Schiaffo pedagogico”. Una follia. Ma in fondo il tizio è un ex elettore, un ex militante e un ex rappresentante di lista del M5S prima che i grillini si trasformassero. Praticamente ha applicato i principi del VaffaDay di Grillo, solo a un livello un tantino esagerato.

- Bisogna leggerlo tutto per capire fin dove può arrivare il ragionamento di uno che si autodefinisce 'intellettuale'. "Non ho aggredito Conte - afferma - ho semplicemente usato il minimo della forza possibile. Il mio è stato un buffetto, per notificargli il mio disprezzo morale. Mio e di milioni di persone".

Sta qui la differenza tra le persone serie e gli esagitati: i primi contestano i dpcm di Conte, i suoi locdown, i green pass e tutto il resto con garbo; i secondi si fomentano per gli stessi motivi e poi arrivano alle mani. Mai lasciargli spazio: inquinano il dibattito pubblico e trasformano la vittima in un martire.

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