
La religione woke conquista anche Trieste. Una delle scuole superiori più frequentate della città – il liceo scientifico Galilei, 44 classi per un totale di mille alunni – ha inaugurato l’anno con i bagni senza genere. Una trovata iperprogressista sempre più comune, basti pensare al caso della Bocconi di Milano: la toilette senza distinzione tra studenti maschi o femmine, un solo ambiente per tutti. Un modo per accontentare le pretese della comunità Lgbt, sfidando il buonsenso.
Come riportato dal Piccolo, si tratta di una proposta organizzativa messa sul tavolo dalla nuova dirigente scolastica. Ma la svolta “risvegliata” non è passata inosservata: pressoché immediatamente è scattato lo scontro tra tra Ufficio scolastico regionale e assessorato regionale Istruzione. Al momento i bagni senza genere sono in fase sperimentale in un solo piano della sede centrale del Galilei, con i docenti presto attesi da "momenti di formazione" su stereotipi e discriminazioni.
I bagni senza genere hanno un obiettivo ben preciso: garantire la tutela e il rispetto di tutti. "Se le ragazze mi dicono che la soluzione non le trova a loro agio o è poco funzionale, sono pronta a fare marcia indietro", la precisazione della preside, finita nel mirino di Regione Friuli-Venezia Giulia. La dirigente dell'Ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame ha definito “ridicolo” coniugare la discriminazione. Tranchant anche l'assessore regionale all'Istruzione Alessia Rosolen:"Stupisce che una dirigente appena insediata ritenga prioritario intervenire non sull'offerta formativa o sulla didattica, ma utilizzi il serissimo tema dei diritti per un'iniziativa che lascio agli studenti e ai genitori valutare".
Per la Rosolen, si tratta di un’iniziativa che rappresenta "una puntuale applicazione di posizioni politiche in un contesto sensibile, più utile alla propaganda che a promuovere la cultura dei diritti". Seguiranno aggiornamenti.
I problemi per cui oggi si tratta di un bagno, ma a piccoli passi la follia arriverà alle stelle.
Pensa che la pianteranno con ste cose?
Tipo io martedì mi sento gatto, opterei per avere una lettiera, non so se la richiesta è congrua con questa legge.
per me è sbagliato sminuire e ridicolizzare la cosa. E sicuramente non aiuta a fare passi avanti sul tema.
Del resto le strade sono 2: o pensiamo che chiunque non si identifichi strettamente per ragioni fisiche e/o psicologiche come maschio o femmina, sia una persona da "curare" e "correggere".
Oppure prendiamo atto che non siamo tutti uguali, decidiamo di diventare tolleranti e cerchiamo vie che possono far star meglio tutti. A partire dal rispetto reciproco.
Già, perché è già ridicola al massimo di per sé, di più non si può fare...
Se però devono diventare un cavallo di battaglia ideologico dell'orda woke per imporre i suoi ideali (???) di omo-translatria e confondere le idee ai giovani, meglio che tutto resti come era (magari aggiungendo i lavabi...).
Il segno astrologico mi ha fatto ribaltare!
Comunque le sue ipotesi sul cavallo di battaglia sono perfettamente realistiche, questi sono i primi passi per ottenere la loro rivoluzione.
Noi starnazziamo, ma loro agiscono: oggi un'insignificante porta, non vorremo mica indignarci per così poco vero?
Ma domani la porta rimarrà, e si aggiungerà qualcosa d'altro perché diranno che gli abbiamo permesso, alla fin fine, di installare la porta del bagno qualche anno prima.
E via via così.
Tra una decina d'anni ci troveremo il circo Barnum ovunque, e non dovremmo neppure pagare per l'ingresso nel tendone.
Pensate a studiare e a insegnare a studiare con profitto, quello é l'unico dovere dell'istituzione scolastica.
Salud
Poveri noi, anzi poveri i ns figli e nipoti.
I problemi per cui oggi si tratta di un bagno, ma a piccoli passi la follia arriverà alle stelle.
Pensa che la pianteranno con ste cose?
Nessuno si lamenta dei bagni senza genere sui treni, perché dovrebbe fare scandalo nelle scuole?