Doppia segnalazione all'Ordine dei giornalisti per Andrea Giambruno

Anche l'Ordine dei giornalisti della Lombardia è stato allertato per il "caso Giambruno": il giornalista èstato segnalato al Consiglio di disciplina territoriale. Segnalazione anche dalla Fnsi

Doppia segnalazione all'Ordine dei giornalisti per Andrea Giambruno
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I fuori onda di Striscia la notizia hanno fatto emergere quello che viene ormai considerato il "caso Giambruno". Al di là delle implicazioni personali di quelle immagini e di quegli audio, i servizi del telegiornale satirico di Canale5 hanno avuto ripercussioni sul percorso professionale di Andrea Giambruno, giornalista di Rete4 e conduttore di Diario del giorno. In accordo con l'azienda, per far scemare il gran clamore di questi giorni, il giornalista ha scelto la strada dell'auto-sospensione per 7 giorni. Venerdì, quando scadrà il termine, potrebbe tornare in onda oppure prorogare il periodo sabbatico.

Intanto continuano a emergere dettagli sulle conseguenze scaturite dai video mandati in onda dal programma di Antonio Ricci, perché in queste ore è stato reso noto che il conduttore Mediaset è stato segnalato dal Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia al proprio Consiglio di disciplina territoriale, proprio in merito a quelle immagini. Giambruno risulta essere correttamente iscritto all'ordine dei giornalisti dal 2014 nell'albo dei pubblicisti dell'ordine della Lombardia. Contro di lui al momento c'è solamente una segnalazione e saranno gli ordini competenti a decidere se avviare una procedura o meno.

Un'altra segnalazione all'Ordine dei giornalisti per Giambruno è arrivata della Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi) che ha inviato un esposto al presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia, Riccardo Sorrentino. Da quanto si è appreso, le pratiche relative all'ipotesi di violazione delle norme deontologiche da parte di Giambruno, giornalista pubblicista dal 2014, come nella norma seguono un ordine cronologico e si ritiene partiranno in tempi relativamente brevi. Tutta la procedura è ora in capo al Consiglio di disciplina, composto da nove giornalisti fra professionisti e pubblicisti, cui tocca decidere un'eventuale sanzione, dall'avvertimento fino alla radiazione, in maniera del tutto autonoma. Secondo Fnsi "si tratta di atteggiamenti inammissibili, ancor più sui luoghi di lavoro e da contrastare con ogni mezzo".

Anche in capo all'azienda per la quale Giambruno lavora, Mediaset, sono in corso valutazioni "accurate". L'obiettivo dei vertici è quello di capire se nelle parole del giornalista e nei suoi comportamenti possano ravvisarsi eventuali violazioni del codice etico. Al momento, anche in quel di Cologno Monzese, quartier generale del broadcast televisivo, ogni decisione è sospesa fino a quando non ci saranno state le conclusioni dell'indagine interna. Giambruno si è chiuso nel silenzio e non ha mai commentato le notizie che in questi giorni l'hanno riguardato e che continuano ad animare il dibattito pubblico.

Vista la situazione, il giornalista potrebbe, sempre in accordo con l'azienda o per decisione della stessa, non tornare davanti alle telecamere ma riprendere il lavoro di autorato che svolgeva fino a qualche tempo fa.

Un ruolo meno esposto, dietro le quinte, a tutela di se stesso e dell'immagine dell'azienda. Ogni valutazione e ipotesi al momento è comunque prematura e solo nei prossimi giorni si avranno indicazioni sul futuro professionale del giornalista.

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