"Sono il nostro supervulcano": l’allarme di Tozzi sui Campi Flegrei

I terremoti potrebbero continuare ancora a lungo ma il pericolo maggiore è che i cittadini non sappiano cosa fare in caso di calamità naturale: le perplessità del geologo Mario Tozzi

"Sono il nostro supervulcano": l’allarme di Tozzi sui Campi Flegrei
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Gli abitanti sono stanchi ma soprattutto impauriti: non danno tregua le scosse di terremoto provocate dai Campi Flegrei nell'area di Napoli e Pozzuoli dove, anche nelle ultime ore, la terra ha continuato a tremare con centinaia di persone che hanno deciso di passare la notte fuori dalle loro abitazioni accolte dalle piccole tendopoli allestite nei pressi dell'area sotto osservazione. Sull'argomento è intervenuto Mario Tozzi, geologo e ricercatore del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) che ha posto l'accento su vari aspetti della caldera e sul pericolo che corrono le persone che ci abitano sopra.

Il significato di supervulcano

"I Campi Flegrei sono il nostro supervulcano, quello davvero pericoloso, più del Vesuvio, quello suscettibile di attività devastanti. E ci vivono 500-600mila persone", ha dichiarato Tozzi al Corriere della Sera annunciando che la prossima puntata di "Sapiens", su Rai tre, sarà proprio sui Campi Flegrei. L'esperto spiega che l'appellativo di supervulcano non è casuale ma è dovuto al magma che ribolle sottoterra "in grado di sprigionare eruzioni esplosive, in linea teorica devastanti". Nello scenario peggiore, al momento del tutto escluso, Tozzi spiega che l'unica soluzione sarebbe l'esodo di massa, "non evacuazione. In ogni caso si tratta di 29 vulcani e centri eruttivi che sono stati tutti nascosti".

"Terremoti destinati a continuare"

A proposito di questi vulcani "nascosti", il geologo allude alla costruzione che è stata fatta in superficie "da un ospedale, da un ippodromo, e poi da un quartiere e da una città di quasi 80mila abitanti. Solo la Solfatara e gli Astroni appaiono ancora come vulcani. Degli altri ogni traccia è stata cancellata da case, asfalto e cemento". Da qui la critica (osservazione) di trattare la zona dei Campi Flegrei come fosse una qualsiasi. "Piuttosto che persuadere la gente ad andar via, abbiamo invogliato a viverci, abbiamo continuato a costruire", ha sottolineato Tozzi. Al momento, in ogni caso, non sembra che la soluzione sia destinata a migliorare, anzi, i terremoti potrebbero aumentare di intensità. "I terremoti continueranno. Da 4.4 potranno arrivare fino a magnitudo 5. E ricordo a tutti che l’ultimo sisma di Casamicciola è stato di 4,2, ha fatto due morti e distrutto in parte quel Comune. Siamo di fronte a un’emergenza sismica e una vulcanica. Ma non sappiamo se è il magma che spinge".

La supervisione dell'Ingv

Vista la pericolosità dell'area, il nostro Istituto di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) monitora 24 ore 24 la zona con i più moderni strumenti di tecnologia: vengono tenuti sotto controllo le fumarore così come le variazioni di temperature della crosta terrestre. In base alle variazioni si potrà capire e "prevedere" se un'eruzione possa essere imminente o meno e con quale intensità. "La camera magmatica flegrea dovrebbe essere ubicata sotto la città di Pozzuoli, a circa 4-5mila metri di profondità, almeno quella più superficiale". L'accento è puntato sulla prevenzione: ma la gente sa esattamente cosa fare in caso di catastrofe naturale?

I timori legati a un'eruzione

Tozzi spiega che è proprio questo il nodo cruciale: cosa sanno 500mila persone? Andrebbe fatta opera di convincimento "a scappare lasciando tutto a casa, compresa la propria auto, a recarsi in un punto di raccolta e prendere un mezzo pubblico per andare chissà dove. I cittadini sono pronti a fare questo? Altrimenti ci troveremmo a sapere dell’eruzione con 72 ore di anticipo ma poi avere le strade intasate", spiega il geologo.

Se è vero che le abitazioni possono essere messe in sicurezza dalle scosse di terremoto, durante un'eruzione non c'è nulla da fare se non andare via. "Il rischio vulcanico nei Campi Flegrei - conclude - non dipende solo dal supervulcano, dipende soprattutto da noi".

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