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"Spero ti stuprino". Greta Beccaglia travolta dell'odio social

Dopo la sentenza di condanna al tifoso che la palpeggiò fuori dallo stadio, Greta Beccaglia ha raccontato dell'ondata di odio che l'ha travolta sui social network

"Spero ti stuprino". Greta Beccaglia travolta dell'odio social

Andrea Serrani, il tifoso che il 21 novembre 2021 palpeggiò in diretta tv Greta Beccaglia, l'inviata di Toscana Tv al termine della partita Empoli-Fiorentina, è stato condannato a un anno e sei mesi di carcere per violenza sessuale. Con il rito abbreviato Serrani, noto ristoratore di Chiaravalle e tifoso viola, ha ottenuto la sospensione della pena per cinque anni e l'obbligo a sottoporsi a un percorso di recupero oltre al pagamento di una provvisionale di 15mila euro. Si potrebbe dire che il caso è chiuso e invece no. Se da una parte la giustizia ha fatto il suo corso, dall'altra il tribunale social non si ferma e Greta Beccaglia è finita al centro di una nuova ondata di offese e accuse.

Il "non puoi farlo" pronunciato dalla giornalista fuori dallo stadio di Empoli, quando Serrani le toccò il sedere davanti alle telecamere accese, è rimasto impresso nella mente di molti. Ma quell'affermazione non ha trovato il consenso di coloro che, subito dopo l'episodio, la attaccarono sul web. E oggi sono tornati a farlo nonostante il giudice abbia dato ragione alla Beccaglia.

La reazione della Beccaglia alla sentenza

Intervistata da Fanpage, Greta Beccaglia si è detta soddisfatta dell'esito del processo: "Credevo molto che fosse una sentenza positiva. Sono molto felice perché un diritto violato è stato portato all'attenzione della magistratura e soprattutto è stato mandato il messaggio che ciò che è è successo a me non sia stata una goliardata". La giornalista l'ha definita una vittoria di tante donne, annunciando di volere devolvere in beneficenza il risarcimento da 15mila euro. E lei oggi si augura che Serrani abbia capito il confine tra reato e goliardata: "Non devo perdonarlo, io spero che questa persona abbia capito che non sia stata una cosa goliardica: ne educhi uno per educarne 100 e spero che sia arrivato un messaggio importante".

La reazione dei social

Lo scorso anno, quando l'episodio conquistò le prime pagine di quotidiani e siti di informazione, Greta Beccaglia fu sostenuta dalla maggior parte delle persone. Ma sui social ricevette anche minacce, insulti e offese di ogni genere. Una situazione che l'ha accompagnata negli ultimi mesi e che è degenerata subito dopo la sentenza del tribunale: "Da ieri ricevo tanti messaggi, insulti e commenti sotto le mie foto o addirittura messaggi privati del tipo: "Spero ti stuprino", "Torna a farti toccare il culo dai tuoi capi". Insomma, cose molto forti". Un'ondata di odio durissima da parte di persone che hanno accusato l'inviata di Toscana Tv di avere rovinato un uomo e la sua famiglia per un gesto non così grave: "Un esempio di questi messaggi per far capire la cattiveria delle persone è questo: "Vedrai che la vita ti restituirà tutto con gli interessi e a quel punto si gode. Salutami tuo padre… ah no". Sapendo che non ho più mio padre perché è morto. Arrivano a questo e non ne capisco il motivo".

Nonostante le accuse, Greta Beccaglia ha trovato la forza di denunciare e ha trovato il sostegno di altre donne proprio sui social network.

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