
È finita in tragedia la vicenda della ragazzina di 12 anni dispersa in mare a Pescara nel pomeriggio di giovedì 24 luglio. L’allarme è scattato poco prima delle 18, quando la giovane non è riemersa dallo specchio d’acqua davanti allo stabilimento balneare Plinius, dove stava facendo il bagno insieme al fratello e alla sorella.
L'allarme
Sono stati proprio i fratelli a segnalare alla baby-sitter la scomparsa della ragazzina, che si stava occupando di un quarto fratello più piccolo. Immediatamente sono partite le ricerche da parte dei bagnini della Lifeguard presenti sulla costa. In pochi minuti sono arrivate sul posto sia l’ambulanza del mare della Lifeguard che quella medicalizzata della Asl, inviate dal 118 per soccorrere la ragazza colpita da una possibile sindrome da annegamento.
Le ricerche
Le operazioni di soccorso hanno coinvolto anche le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, oltre a bagnanti dotati di pinne e maschere che hanno cercato di aiutare nelle ricerche. Poco dopo è intervenuto anche l’elicottero dei Vigili del Fuoco, che ha calato due sommozzatori in acqua. Dopo circa un’ora di ricerche, uno dei sommozzatori ha individuato il corpo della 12enne. Cristian Di Santo, responsabile della Lifeguard, è intervenuto con la moto d’acqua per riportarla a riva, dove sono state subito avviate le manovre di rianimazione. Dopo qualche minuto, il cuore della ragazza ha ripreso a battere e la giovane è stata trasportata d’urgenza in codice rosso all’ospedale Santo Spirito.
Sul lungomare, la disperazione della madre e dei familiari ha accompagnato la corsa dell’ambulanza.
Purtroppo, nonostante i soccorsi, la situazione si è rivelata troppo grave e la giovane è morta poco dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale civile di Pescara. Un dramma che ha sconvolto la comunità e che lascia aperte le indagini per ricostruire con precisione quanto accaduto.