di Matteo Sacchi
Come una Haudrey Hepburne, ma con la pelle color dell'ebano. E però, come di rigore del nuovo millennio, con quel pizzico di naturalezza e di umorismo in più, almeno fuori dal set. Stiamo parlando di Kerry Washington che, grazie a Django Hunchained di Quentin Tarantino, hai iniziato a scalare gli scivolosi crinali della popolarità hollywoodiana e che poi, con la serie televisiva Scandal, si è insediata saldamente in vetta alla medesima.
Nel 2013 non le è sfuggita una delle copertine che conti, da Vanity Fair a People. L'ha fatta da padrona in tutti i salotti buoni della televisione americana. Ciliegina sulla torta il suo ingresso ballando da David Letterman, seguito da una serie di gag sulla mamma e sulla famiglia in cui la algida Olivia Pope (il suo personaggio in Scandal) si è trasformata nella ragazza della porta accanto. E che metà del pubblico, quella dotata di grosse dosi di testosterone, straveda per lei ça va sans dire.
Semmai è stupefacente che sia amatissima anche dalle donne, che sia diventata subito un'icona da imitare. L'effetto Hepburne appunto. Tutte vogliono mettere quello che mette lei, è la donna più elegante di Hollywood secondo People, tutte ti dicono che è una bravissima attrice. Mica facile, soprattutto perché in Scandal interpreta pure una che fa l'amante del presidente ed è super in carriera: insomma il classico ruolo della «stronza» ruba mariti. Ma i suoi occhioni da cerbiatta, il labbro che trema nelle scene più piene di pathos, quell'aria da fiore d'acciaio sempre pronto a spezzarsi (tutte magie uscite dal cilindro di un'altra icona nera, la sceneggiatrice Shonda Rhimes) hanno fatto breccia nei cuori burrosi delle massaie americane (e non solo in quelli).
Perché la Washington, diciamolo, non è più una bimba (è nata il 31 gennaio 1977) e di buone prove attoriali ne aveva già fornite. Basti pensare alla sua interpretazione di Kay Amin ne L'ultimo re di Scozia dove aveva recitato vicino a pezzi da novanta del cinema come Forest Whitaker e James McAvoy. Correva l'anno 2006 ed era un ruolo drammatico un po' più impegnativo di quello della moglie di Django (che o piange o prende frustate). Eppure non ci fu gran clamore attorno alla sua indiscussa bravura (ah la signora ha anche un cervellone, certificato da una doppia laurea in antropologia e sociologia). Solo che forse i tempi erano meno maturi, mancava quella visibilità pop che ormai può dare solo la tivù. Insomma la vera attrice c'era già, nel 2013 è arrivato solo il giusto «giro di dadi».
Viene da chiedersi quanto durerà la mano buona. L'equilibrata Kerry in quest'anno magnifico, in cui la sua vita era già tutta in accelerazione, si è regalata anche qualche piccola pazzia. Un matrimonio segreto, a giugno, con il giocatore di football americano Nnamdi Asomugha di qualche anno più giovane di lei e famoso per le sue attività filantropiche. Ora è anche incinta.
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