In aula siedono 47 «bocche da sfamare»

Costano tanto. E sono tanti. Quarantasette in tutto, fra consiglieri e assessori, che moltiplicati per i loro lauti stipendi fa una cifra difficile da scrivere e sconfortante da pensare. Tanto più che Claudio Burlando il presidente ha approfittato del numero massimo di assessori che il nuovo statuto della Regione gli metteva a disposizione: 12 contro i 9 della giunta precedente. E tanto più che oltre alle retribuzioni, sulle casse regionali pesano le spese di funzionamento dei gruppi consiliari. Anche su quelli, la nuova gestione era partita in quarta: i monogruppi proliferavano, erano cinque. I bigruppi non scherzavano, erano quattro. In totale, su 40 consiglieri eletti, in consiglio regionale si contavano 15 gruppi, e cioè un gruppo ogni due virgola sei consiglieri.

Strada facendo qualcuno è rinsavito, Roberta Gasco è passata all’Udeur dal Misto, lasciando solo Nicola Abbundo. Giovanni Paladini è tornato alla Margherita dal gruppo Margherita per l’Ulivo che si era inventato. Non che sia cambiato granché, comunque. Piccolo è bello, ma costoso.

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