Diecimila bambini morosi. E un buco da 2,7 milioni di euro. Per questo la società Milano Ristorazione ha deciso di usare il pugno duro con le famiglie che non pagano le rette: o si mettono in regola o scatteranno i fermi amministrativi. Tradotto il termini spiccioli: o papà paga la mensa, o gli verrà bloccata lauto. «Niente digiuni o tagli di pastasciutta per i bambini, per carità - mette le mani avanti Roberto Predolin neo presidente di Milano Ristorazione -, ma da questanno abbiamo allestito in via Quaranta un ufficio morosi».
Una squadra di avvocati e segretarie al lavoro solo per recuperare i crediti. Dal loro tavolo partiranno nei prossimi giorni più di diecimila raccomandate, indirizzate alle famiglie che non hanno saldato i pasti. Avvertimenti bonari nei quali verrà quantificato il debito accumulato e invitati i genitori al saldo. Tempo 30 giorni, dopodichè partiranno le cartelle esattoriali con relative minacce di fermi amministrativi e ufficiali giudiziari alle porte.
«In passato Milano Ristorazione spediva i moduli di pagamento tardi - spiega Predolin -. E per mesi, a volte anche per anni, non succedeva nulla. La famiglia inadempiente si sentiva in qualche modo autorizzata a non pagare.
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