Pierluigi Bonora
da Milano
Fiat Auto paga soprattutto in Europa il recente lungo stop delle bisarche che, oltre a ritardare le consegne di vetture ai concessionari, ha costretto lazienda a interrompere la produzione. Il gruppo torinese ha così chiuso le vendite di maggio sui mercati continentali pesantemente in rosso. La quota di penetrazione è crollata al 5,5% dal 7,4% del maggio 2004. «Il confronto con i mesi precedenti non è significativo - puntualizza una nota del Lingotto - tenuto conto dellimportanza per i marchi torinesi del mercato italiano». La precisazione è servita a tranquillizzare relativamente Piazza Affari dove il calo del titolo Fiat si è limitato allo 0,58%, sotto la soglia dei 6 euro. Lo sciopero degli autotrasportatori addetti alle bisarche, del resto, oltre a Fiat Auto ha affossato anche lintero settore del Paese che ha vissuto uno dei periodi più neri. La forte frenata delle immatricolazioni in Italia a maggio (meno 27,9%) ha condizionato anche il risultato finale europeo: meno 1,7 per cento. Esclusa lItalia, per il Vecchio continente sarebbe stato un maggio positivo. Grazie alla crescita di mercati come Francia (più 8,4%), Spagna (più 7,1%) e Germania (più 6,2%), le immatricolazioni nel loro complesso sarebbero aumentate circa del 4 per cento.
Secondo il Centro Studi Promotor, Italia ed Europa recupereranno in giugno le vendite perdute per i ritardi dovuti alle mancate consegne. «Senza lo sciopero - aggiunge il Csp - la quota del gruppo Fiat si sarebbe attestata più o meno sui livelli del 2004». Un fatto è certo: Fiat Auto continua a essere sempre troppo dipendente dal mercato domestico. Un problema che il nuovo responsabile di Alfa Romeo, Karl-Heinz Kalbfell, seppur riferendosi al marchio di propria competenza, non ha mancato di rilevare durante la presentazione della berlina «premium» 159. Se la quota del gruppo è precipitata al 5,5% e i marchi Fiat e Alfa risentono della carenza di novità (Croma è al debutto, la Punto arriverà a settembre insieme alla 159), è Lancia a proseguire la striscia positiva: le immatricolazioni sono salite del 10%, con Ypsilon e Musa sempre richieste. A consolare Fiat è invece la conferma del primato europeo di Panda nelle city-car.
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