
“Non sarà una supercar. La Ferrari elettrica l’ho già testata di notte, quindi senza camuffamento. Posso dire che è unica e ti prende tantissimo quando la guidi”. Abbottonatissimo, il ceo del Cavallino rampante, Benedetto Vigna, centellina le parole seppur sommerso dalle domande da parte dei media di tutto il mondo presenti a Maranello per il primo dei tre momenti riservati alla prima Ferrari a batteria della storia. Dopo il cuore elettrico, la meccanica e l’aerodinamica, tutti aspetti approfonditi ieri dagli ingegneri di Maranello, nel 2026 saranno svelati prima gli interni e, dulcis in fundo, entro la metà dell’anno, la nuova creatura. “Possiamo pensare a una sorta di Purosangue compatta?, insistiamo con Vigna. “Lo ripeto, non sarà una supercar”. Si fa comunque strada l’ipotesi di una vettura con 4 porte e, quindi 4 posti.

L’intero team del Cavallino rampante, nessuno escluso, entra di fatto nella storia della Ferrari, segnando un nuovo corso: quello della propulsione solo elettrica. “Siamo tutti orgogliosi - commenta Vigna –: sound, accelerazione, freni, meccanica, cambio e interni sono stati curati in un modo unico e innovativo. Il design, al quale ha contribuito il team del nostro Centro stile diretto da Flavio Manzoni, ha trovato la collaborazione con partner Oltreoceano che già conoscevamo. Tutti i componenti non strategici che prendiamo da fuori sono stati progettati qui". Cresce, a questo punto, la curiosità di scoprire la prima Ferrari elettrica e con quale nome o sigla sarà battezzata. Camuffata di giorno, quando viene provata dai collaudatori per chilometri e chilometri, “libera” invece di notte per scatenarsi in pista.
Per ora, gli appassionati dovranno sperare di incrociare per caso dalle parti di Maranello o in autostrada una strana macchina con un sound tutto particolare e tutto da scoprire (e anche digerire per gli impallinati del rombo tipico del V12). E proprio sul sound della novità di Maranello sono state tante le domande a Vigna e Gianmaria Fulgenzi, direttore dello sviluppo prodotto. “Si tratta del rombo di un motore elettrico - taglia corto Fulgenzi - e, soprattutto, non di una imitazione o una fake. Abbiamo realizzato il suono del motore elettrico con tutte le sue frequenze proprie, come in passato abbiamo fatto per il V6 che è diverso dal V8. In questo caso c’è una timbrica particolare che emerge quando il carico sull’acceleratore lo richiede.

Ed ecco che si può vivere l’emozione di un’accelerazione mostruosa. Questo nostro progetto dà continuità al viaggio nel mondo dell'elettrificazione che Ferrari ha intrapreso 14 anni fa, lavorando molto e intensamente. Se pensiamo che qualche cliente possa storcere il naso? No. Ci sono ferraristi che apprezzano la vettura a quattro posti, altri la due posti, chi ama l’ibrido perché è più prestazionale oppure il motore V12, e chi cerca questo tipo di auto. Ci aspettiamo nuovi clienti al loro ingresso nella nostra famiglia proprio grazie a questa novità e anche l’appassionato che vuole vivere una nuova esperienza con il Cavallino rampante”. Alcuni dati tecnici relativi alle prestazioni: velocità massima 310 orari, sprint 0-100 in 2,5 secondi, oltre 1.000 cavalli di potenza in modalità boost e autonomia della batteria superiore a 530 chilometri.
Il passo misura 2.960 millimetri per un peso del veicolo di 2.300 chilogrammi. La batteria: 210 celle, tensione massima di 880 Volt e potenza al top di ricarica pari a 350 kW. Tre le modalità di guida: Range, Tour e Performance.