Automotive

Giorgetto Giugiaro, artista prestato all’auto e designer del secolo

Giorgetto Giugiaro ha scritto la storia dell'automobile come designer di successo, creando alcuni modelli di clamorosa riuscita stilistica

Giorgetto Giugiaro e la Volkswagen Golf del 1974
Giorgetto Giugiaro e la Volkswagen Golf del 1974

L’estro è innato, ma il talento per issarsi come numero uno non basta da solo, va coltivato con lo studio, l’abnegazione e la volontà costante di crescere. Giorgetto Giugiaro è l’esempio lampante di questo assioma, perché innanzitutto lo si può definire a pieno titolo un’artista, lo dice il suo sangue, nel suo DNA scorrono dei geni speciali, quelli che solo l’uno per cento della popolazione mondiale può vantare. Probabilmente li ha ricevuti dal nonno, un pittore specializzato in affreschi per chiese, o dal padre, qualificato in arte decorativa religiosa e nella pittura a olio, tanto che Giorgetto nato nel pieno dell’estate - il 7 agosto del 1938 - a Garessio in provincia di Cuneo, fin dall’infanzia ha avuto una sensibilità fuori dal comune e una spiccata propensione alla genialità. Certe doti, però, non vanno trascurate bisogno prima capirle, successivamente apprezzarle e infine valorizzarle. Ovviamente, come spesso capita, non avrebbe mai pensato in tenera età di prestare la sua maestria al servizio dell’automobile. Eppure, la storia lo incorona come uno dei più brillanti designer dell’industria automobilistica; ha avuto il fiuto e la bravura di mettere la firma su alcuni dei modelli di maggior successo che l’umanità ricordi. Senza il suo tocco magico, sicuramente, non avrebbero riscosso quella fragorosa riuscita commerciale di cui sono stati capaci.

Torino, l’incontro con Dante Giacosa e lo sposalizio con Bertone

Torino rappresenta la svolta nella vita di Giorgetto Giugiaro, la grande città piemontese vive nel fermento e tutto quanto gira in qualche modo intorno alle automobili. Nell’aria dell’elegante metropoli si respira una sana eccitazione verso questi mostri di acciaio, pistoni e benzina, inoltre l’ex capitale sabauda è a tutti gli effetti il centro nevralgico della produzione delle quattro ruote in Italia. Qui c’è la Fiat, il colosso che domina la scena con la potente famiglia Agnelli, poi la nobile Lancia, con gli stabilimenti a Chivasso e infine le tante carrozzerie che fanno del design il proprio core business, quali la Pininfarina e la Bertone. Dunque, una volta trasferitosi a Torino, Giugiaro lascia il suo primo amore, l’arte, per dedicarsi al disegno tecnico. Comincia la scuola di specializzazione e frequenta dei corsi serali, poi all’improvviso la grande occasione.

Fiat 500
La Fiat 500 di Dante Giacosa

Alcuni dei suoi bozzetti di auto vengono notati da Dante Giacosa, non una persona qualunque, ma il direttore tecnico della Fiat, nonché il papà della 500. Ha appena diciassette anni ma Giacosa, che il talento lo sa riconoscere a prima vista, lo incarica di entrare a far parte del Reparto Studi Progettazione Veicoli Speciali guidato da Fabio Luigi Rapi. Con Fiat il connubio potrebbe continuare, ma all’orizzonte arriva la grande occasione che fa spiccare il volo al giovane designer, che si materializza nella carrozzeria Bertone. Nuccio Bertone, il fondatore dell’omonima azienda, resta sbalordito e attonito di fronte ai bozzetti prodotti dal ragazzo: questo Giorgetto Giugiaro è un fuoriclasse e deve entrare nel suo reparto di designer costi quel che costi. Il matrimonio si fa e, nel dicembre 1959, Giugiaro diventa Responsabile del Centro Stile Bertone. Il giovane della provincia di Cuneo brucia le tappe e arriva al vertice in un battito di ciglia. Giugiaro riconosce di dover la sua carriera di stilista a Nuccio Bertone, perché la sua guida e i suoi consigli sono fondamentali per la sua crescita personale e professionale. I tanti anni passati nella Bertone, infatti, sono essenziali per diventare una delle firme di punta di tutto il design automotive.

Giugiaro da Bertone a Ghia

Il matrimonio con la Bertone fila in modo idilliaco, ma come spesso accade anche nelle relazioni più belle arriva quel momento in cui qualcosa non funziona più, il rapporto si incrina e termina l’incantesimo. Dopo sei anni, Giorgetto Giugiaro passa a un’altra carrozzeria importante, Ghia, ne assume le redini e concepisce alcuni meravigliosi modelli: la Maserati Ghibli e la De Tomaso Mangusta. Due sportive d’assalto, robuste, eleganti, carismatiche. È il 1966 ed entrambe le auto vengono presentate al Salone dell’Automobile di Torino. Giugiaro è la firma che piace, si realizza come una specie di profeta in patria. Gli anni con Ghia sono altrettanto intensi e positivi, ma dentro al cuore del prolifico designer c’è la volontà di mettersi in proprio, di creare qualcosa che porti il suo nome: nasce la Ital Styling, è il 1967. Con la Ghia il rapporto lavorativo continua, ma Giugiaro figura semplicemente come freelance.

De Tomaso Mangusta
La De Tomaso Mangusta

La Italdesign e le sue creazioni

Dalla Ital Styling si passa a qualcosa di più grande, che coinvolge in modo finanziario e professionale Giorgetto Giugiaro: la Italdesing. Un salto nel buio, verso l’ignoto, un azzardo grande come le profondità del mare, ma funziona. Con la nuova azienda prenderanno la luce e verranno concepite oltre 200 vetture, due centinaia di modelli per una lunga schiera di Marchi che busseranno alla porta di Giugiaro per trovare asilo e risolvere la crisi di fantasia stilistica. L’esempio più eclatante è quello della Volkswagen che nei primi anni ‘70 si trova in grosse difficoltà, le acque in cui naviga sono torbide e scure, il Maggiolino tiene sulle proprie spalle le sorti della Casa di Wolfsburg ma serve una ventata d’aria fresca per riemergere. I tedeschi si affidano a Giugiaro che disegnerà per loro la Passat nel 1973, la Scirocco e soprattutto la Golf. Quest’ultima si imporrà sulle scene mondiali con la forza di un ciclone, e diverrà un mito dell’automobilismo che dal 1974 - ininterrottamente - continua a far discutere e innamorare milioni di utenti della strada.

Fiat Panda
Fiat Panda del 1980

Anche la Fiat ha bisogno dei servigi di un mago, così chiede alla Italdesign-Giugiaro di trovare la formula giusta per alcuni lamierati, di dare l’anima a un progetto povero ma ambizioso. Dalla matita di Giugiaro prende vita la Fiat Panda, un’icona mastodontica e vero simbolo nostrano. L’utilitaria torinese stupisce e convince, il miracolo è servito, anche stavolta. In quegli anni, tra le due realtà italiane nasce un’alleanza che porta alla creazione di: Lancia Delta, Lancia Prisma, Lancia Thema, Fiat Croma e Fiat Uno. Tutti modelli che verranno amati in massa dal pubblico, tutte vetture ammirate per il proprio stile ricercato, indipendentemente dalla categoria di riferimento. Negli anni ‘90 c’è tempo ancora per un altro jackpot tra Fiat e Giugiaro: la Punto. L’auto dell’anno 1995, una vettura così stilisticamente innovativa da far diventare in un baleno l’intera concorrenza del tutto vetusta. Alla fine dell’ultima decade del secolo scorso sorge un sodalizio con la coreana Daewoo, un’unione fruttuosa da ambo le parti che culmina con il concepmento della Matiz, una piccola macchinetta che avrà un sorprendente riscontro. Nel 1998 arriva la Maserati 3200 GT, capolavoro contemporaneo, e soprattutto il riconoscimento di "Car designer del secolo", nonché quello di Cavaliere del lavoro.

Fiat Punto
La prima generazione di Fiat Punto

Gli ultimi anni

Il nuovo millennio si apre con la “Concept Car of The Year” quell’Alfa Romeo Brera portata al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra del 2002, che rimarrà negli annali per presenza scenica. Il cammino prosegue con una tappa fondamentale, quella del 2010 con l’Italdesign Giugiaro che entra a far parte di Volkswagen Group come centro italiano di stile e ingegneria, mentre nel luglio 2015 Giugiaro cede le sue ultime quote in azienda e, a fine dello stesso anno, fonda con il figlio Fabrizio GFG Style, società indipendente dedicata allo sviluppo di progetti nel campo del design dell’automobile.

Oggi, Giorgetto Giugiaro ha 84 anni e può guardarsi dietro alle spalle con fierezza e orgoglio, per tutto ciò che ha costruito e per ciò che ha contribuito a realizzare nel campo dell’automobile, dove indissolubilmente il suo nome resta quello più luminoso e scintillante.

Giorgetto Giugiaro
Giorgetto Giugiaro - Wikipedia

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