
Questo è il suo Gran Premio di casa. Infatti, abita a meno di mezz’ora dall’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, un circuito che compie settantacinque anni, mentre lui ne ha appena diciotto. Il più giovane pilota attualmente in griglia guida una Mercedes, una monoposto importante e che ha le potenzialità per giocarsi più di una vittoria durante questa lunga ed estenuante annata di Formula 1. Ha raccolto l’eredità spirituale di un totem come Lewis Hamilton, che nei dodici anni trascorsi in Mercedes ha messo in bacheca titoli e trionfi come nessun altro, ma questo per lui non rappresenta alcun peso. Come ci hanno assicurato dal team, Andrea Kimi Antonelli ha la sua storia ed è pronta a scriverla. Un anno fa era considerato alla stregua di un ragazzino, quando si era affacciato per la prima volta in questo mondo, ma adesso è un affamato protagonista che ha una voglia matta di crescere e imporsi in questo sport.
Voglia di crescere
Faccia pulita, stretta di mano vigorosa e sguardo sempre fisso negli occhi del suo interlocutore. Antonelli sembra già a suo agio in questo pianeta chiamato Formula 1. Meno di un anno fa debuttava nelle prove libere di Monza, ma tutto sembra già mutato, come afferma lui stesso: “Devo dire che da Monza sono cresciuto moltissimo come persona e come pilota. È stato un bel percorso perché ho conosciuto il team di Formula 1 ancora meglio e ho avuto la possibilità di formare un rapporto anche con tutti i membri della scuderia. Cerchiamo di migliorare di volta in volta e, soprattutto, di creare momenti ancora più belli insieme e speriamo che questo weekend sia uno di quelli”.
Il weekend di gara, fra prove libere, qualifiche e corsa è un cosmo che ha bisogno di essere studiato attentamente per diventare una stella luminosa tanto il venerdì quanto la domenica. Per questo serve l’esperienza, come lo stesso Kimi ha raccontato: “Devo registrare meglio le fasi del fine settimana. In queste prime sei gare non facevo una qualifica ottima però la gara andava bene; oppure l'inverso. Con l'esperienza riuscirò ad avere la padronanza di tutto il weekend dalle prove libere fino alla gara. Ci sono situazioni nuove e che ancora adesso, in certi momenti, non so come rispondere nel miglior modo possibile, come adattarmi, però con l'esperienza questo sicuramente migliorerà”.
L'emozione di correre a casa
Adesso, per Antonelli, arriva un momento emotivamente significativo, con il Gran Premio di Imola, davanti alla sua gente, agli amici e alla famiglia. “Questo weekend sarà speciale a livello emotivo, mentre dal punto di vista mentale sarà emozionante perché è il più sentito. Sarà importante cercare di restare concentrati, calmi e focalizzarsi su quello che si deve fare perché alla fine è un'altra gara, come tutte le altre”, afferma Antonelli. Oddio, non proprio come tutte le altre. Infatti, il GP dell’Emilia-Romagna è anche il suo prediletto: “Sì, è il mio tracciato preferito. È una pista che mi sta molto a cuore, non facile, molto tecnica e vecchio stile. Anche se non è un tracciato cittadino c’è veramente poco margine di errore. Sono molto eccitato di scendere in pista per vedere cosa si riuscirà a fare”.

La vita in Mercedes
Il team, intanto se lo coccola e lo fa crescere di giorno in giorno, coltivando il suo talento senza troppe pressioni. A volerlo in squadra dopo il regno di Lewis Hamilton ci ha pensato lo stesso Toto Wolff, il team principal, che è stato decisivo nel far approdare il giovane italiano nella squadra della Stella. Passare da un quarantenne, pluridecorato, a un pilota in fasce è stata una mossa coraggiosa, ma i risvolti positivi si vedono già: “Sto cercando di portare nel team positività – dice Kimi. Una cosa molto bella che la squadra mi ha detto è che con il mio arrivo è stato come avere una boccata d'aria fresca. Cerco di trasmettere tanta energia a tutti, dagli ingegneri ai meccanici”.

Il suo vicino di box è George Russell, un pilota di chiaro talento, consistente e dalle ambizioni molto elevate. Fra i due gli stili di guida appaiono diversi, ma non mancano i punti di raccordo: “Ogni pilota ha il suo stile di guida. Il mio è un po’ diverso rispetto a quello di George, però, la cosa positiva è che alla fine quello che sentiamo nella macchina e che può aiutare il team a progredire durante il weekend è paragonabile. Se avessimo due opinioni completamente differenti riguardo alla vettura sicuramente non aiuterebbe, anzi, potrebbe mandare in confusione la squadra perché li metterebbe in una posizione nella quale non saprebbero quale strada intraprendere. Fino ad adesso siamo sempre riusciti a essere chiari riguardo al comportamento della macchina e questo aiuta a progredire”. La W16, tra l’altro, sembra molto bilanciata e performante. Una macchina che potrebbe contendere il titolo all'imprendibile McLaren.
Andrea Kimi Antonelli, un ragazzo coi piedi per terra
La notorietà non sembra affatto averlo cambiato. Antonelli parla dei suoi amici, della scuola e della sua famiglia come farebbe un qualunque ragazzo della sua età. La differenza è che lui scende in pista nella massima categoria del motorsport e lo fa in un team vincente e ambizioso.
A Imola, per conservare il suo status di diciottenne semplice, Kimi ha invitato tutta la sua classe a fare il tifo per lui, compreso il corpo insegnanti. Archiviata la gara di Imola ci sarà anche un diploma da conseguire. Per lui, gli esami non finiscono mai. Forza ragazzo sogna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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