Lamborghini e l’eccellenza del Polo Storico

Lamborghini celebra I 10 anni del Polo Storico esponendo la Lambo più antica del mondo. E già pronti a festeggiare nel 2026 i 60 anni di Miura

Lamborghini e l’eccellenza del Polo Storico
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La numero 2. Anzi da tempo la numero 1. La Lamborghini più antica al mondo, da quando la prima andò distrutta in un incidente. È la 350 GT, color alluminio e interni rossi, lanciata nel 1964 e appartenente a un collezionista europeo, la protagonista assoluta del salone Auto e Moto d’Epoca di Bologna. Un’auto che ancora oggi stupisce per la sua estetica e per le innovazioni tecniche, come le 4 ruote indipendenti e il potente motore V12 che garantisce ancora oggi prestazioni fuori dall’ordinario per quegli anni e che qui a Bologna è esposta accanto ad un documento prezioso, il più antico datato 1963, recentemente ritrovato nell’Archivio Lamborghini: lo studio dell’abitabilità della 350 GT in scala 1:1 che occupa tutta una parete, con le linee rosse e nere tratteggiate per disegnarne magistralmente la silhouette.

Ma la 350 GT è anche il simbolo di Polo Storico Lamborghini, il dipartimento heritage del marchio dove da 10 anni vengono restaurati e certificati i sogni. Dieci anni di storia, di storie, di passione, di uomini, di un rombo dei motori che entra nella testa e nel cuore, che attraversa generazioni e spinge i proprietari delle Lamborghini old style a spendere più per il restauro che per un nuovo modello, semplicemente perché, per esempio, la guidava il nonno e accenderla ogni volta è come rivivere momenti della storia di famiglia. Un Polo Storico fatto anche di documenti preziosi custoditi religiosamente in un archivio tecnico e commerciale per capire la storia di ogni supercar, a cui si aggiunge pure un archivio “vivente”, quello degli ex dipendenti Lamborghini pronti a intervenire per colmare i “vuoti di memoria” di meccanici e carrozzieri che devono certificare oppure far tornare le Lamborghini a loro affidate allo splendore delle origini.

Lamborghini

Un percorso cadenzato da ritmi allungati, che dura mediamente da 30 a 36 mesi: prima l’auto viene sverniciata, smontata, osservata con sguardo clinico per fare una diagnosi, capire su cosa e come intervenire e fare pure un preventivo del restauro perché soltanto questa prima parte di accertamento può costare diverse decine di migliaia di euro. Una ricerca storica e tecnica appassionante e una competenza ingegneristica hanno fatto sì che in questi 10 anni siano state firmate oltre 200 certificazioni e restaurate 40 Lamborghini, tornate ad essere capolavori viaggianti. E ad esse si aggiungeranno le cinque Miura e una Espada in fase di restauro in questi mesi.
Lamborghini è protagonista non soltanto del suo stand celebrativo ma di tantissimi altri corner del salone dell’Auto e Moto d’Epoca, dall’Urraco nello spazio del Museo Ferruccio Lamborghini esposta accanto a un trattore che ha dato il là a tutto, all’Aventador e la Urus di Ruote da sogno, dal telaio di una Countach esposto come un’opera d’arte da Marchesi & C., al motore V12 della Miura appartenente alla collezione di Rudi Klein, il leggendario sfasciacarrozze di Los Angeles, che trionfa come una scultura nello stand di Top Motors Salvioli.

Lamborghini

Ma Lamborghini guarda già al futuro.

Al 2026, quando sarà tempo di un altro anniversario, i 60 anni della Miura, una vettura senza tempo che verrà celebrata con tante iniziative dedicate a clienti e collezionisti e con il Lamborghini Polo Storico Tour per rendere omaggio alla prima vera unica supercar della storia.

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