Lynk & Co 01, prova su strada e consumi del crossover ibrido "in abbonamento"

Solido, dagli ottimi materiali e con una formula d’acquisto unica nel settore

Lynk & Co 01, prova su strada e consumi del crossover ibrido "in abbonamento"

Il mondo dell’auto si sta evolvendo, compiendo passi da gigante non solo dal punto di vista meccanico e tecnologico ma, soprattutto, per il concetto che la stessa auto rappresenta nei confronti degli automobilisti. Lynk & Co, il nuovo brand cino-svedese racchiuso sotto al cappello del colosso Geely e di Volvo, è la prima realtà che ha deciso di interpretare differentemente il concetto di auto. La proprietà è un qualcosa che, negli ultimi anni è andata sempre più a rivoluzionarsi, cedendo il passo a nuove formule d’acquisto di servizi, più che beni, come nel caso delle più note piattaforme di streaming multimediali, come Netflix o Spotify – giusto per citarne alcuni – ma lo stesso concetto può essere esteso ad infiniti ambiti.

Lynk & Co

Nel campo automobilistico si inserisce così Lynk & Co, offrendo in primis una vettura davvero convincente, con motori e meccanica di alto livello, materiali di qualità e una galassia di servizi unica nel suo genere, principalmente pensata per il nuovo cliente “smart”, alla ricerca di formule contrattuali flessibili, non particolarmente vincolanti e al passo con i tempi.

Che cos’è Lynk & Co?

Abbiamo recentemente intervistato il CEO di Lynk & Co, Alain Visser () che si è definito come il “Bad Boy dell’industria automobilistica”. Oltre 36 anni di esperienza nell’industria automotive per lui, a fianco di Opel, Ford ed infine Volvo. L’idea di rivoluzionare il concetto nacque poco dopo il 2010, concretizzandosi a seguito del 2015 con la fondazione di Lynk & Co nel 2017. La sostenibilità è il valore di fondo, con l’intento di sviluppare un servizio che riesca a superare concretamente la più grande inefficienza delle auto: l’immobilità del prodotto per oltre il 95% del ciclo di vita. In questo modo, offrire un bene condivisibile, flessibile e non di proprietà del cliente finale può aiutare a ridurre drasticamente tale percentuale. L’auto come prodotto è solo il mezzo attraverso il quale veicolare tale servizio, che il cliente acquista sottoscrivendo un abbonamento mensile, facilmente rescindibile e ammortizzabile scegliendo di condividere l’auto con altri utenti Lynk & Co. Lo sviluppo della tecnologia automotive, la connettività dei veicoli e le economie di scala globali hanno reso possibile questo ambizioso traguardo, confezionando anche un’auto da non sottovalutare, con l’ausilio appunto di Geely (per la componente elettrica e l’assemblaggio) e di Volvo (per qualità, design, materiali e piattaforma).

Lynk & Co

Lynk & Co è diventata operativa in Italia solo a partire da luglio 2021, aprendo anche il primo Club italiano a fine 2022, a Roma. Pur trattandosi del quinto mercato in ordine di tempo per la Casa, in breve tempo il nostro paese ha scalato le classifiche diventando il secondo mercato in ordine di volumi, trovando un terreno molto fertile soprattutto nel nord Italia. La clientela presenta infatti un profilo principalmente giovanile, collocato all’interno di grosse città, ma non solo millennial: l’età media è di circa 40 anni (pari percentuali per genere), ben più bassa rispetto ai 53 anni di media riscontrati nel resto dei pesi europei in cui è attiva.

Come funziona l’abbonamento

Visser, durante la nostra intervista ha paragonato più volte il brand a Netflix in quanto, oltre ad offrire un servizio, la Casa produce anche internamente un prodotto (Lynk & Co 01), proprio come la piattaforma di streaming, da qualche anno, ha iniziato a produrre direttamente dei contenuti multimediali, come film e serie. Il grande vantaggio di Lynk & Co rispetto ad un più classico sistema di noleggio è la rapidità, facilità e immediatezza con cui è possibile sottoscrivere un abbonamento. Una volta forniti i dati della patente, carta di credito e poche altre informazioni, effettuando la registrazione al servizio, in circa 10 minuti è possibile concludere la pratica senza versare alcun anticipo. Si può facilmente disdire per il mese successivo, con un preavviso di almeno 20 giorni dall’inizio del periodo. Ben più veloce rispetto ad un classico noleggio o leasing. Il canone mensile è recentemente passato da 500 a 550 euro, a causa del generale aumento dei costi dei materiali, forniture ecc. Con la cifra è inclusa quindi la vettura (unico allestimento full-optional), la tassa di circolazione, l’assicurazione RCA, la manutenzione ordinaria dell’auto e la sostituzione degli pneumatici, per un chilometraggio massimo mensile di 1.250 km (+ 15 cent/km se si supera tale soglia, ma si possono cumulare i km non sfruttati nel mese precedente). È incluso anche il servizio di ritiro e consegna della vettura, sebbene potrebbe subire variazioni a seconda della logistica. All’utente resta da pagare ovviamente la benzina, la corrente elettrica (essendo ibrida plug-in), le eventuali multe e alcune franchigie su danni e/o imprevisti, per le quali però rimandiamo alla rete Lynk & Co o al sito di riferimento. In alternativa, si può comunque scegliere di acquistare la vettura con una formula classica, ad un prezzo di listino di 44.500 euro, nell’unico allestimento disponibile.

Lynk & Co

Come funziona lo sharing di Lynk & Co?

L’obiettivo di Lynk & Co però, come accennato, non è quello di immettere più auto possibili sulla strada, altrimenti si andrebbe a vanificare l’intento di posizionarsi come brand sostenibile. L’obiettivo principale è allargare al massimo la cerchia degli utenti (ad oggi circa 180 mila), tra i “possessori” dell’auto e gli “utilizzatori”. Colui che infatti decide di sottoscrivere l’abbonamento mensile, può inoltre scegliere di condividere la sua auto con gli utenti, nei momenti in cui ritiene che la vettura resterà ferma. Una volta stabilita una tariffa oraria o giornaliera, il “proprietario” può immettere la vettura in rete, così che un altro utente possa scegliere di utilizzarla scaricando una chiave digitale temporanea direttamente sul proprio dispositivo (dall’App), aprendo la vettura senza necessariamente essere in possesso della chiave fisica. L’auto potrà essere poi riconsegnata nel luogo stabilito dall’utilizzatore o potrà scegliere di pagare una cifra extra affinchè un driver di Lynk & Co possa gestire la logistica. In questo modo il proprietario potrà “sub-affittare” la vettura, ammortizzando il costo dell’abbonamento mensile, che andrebbe sprecato nei giorni in cui l’auto è destinata a rimanere ferma. Od oggi, le percentuali pendono fortemente dal lato di chi sceglie di ricevere l’auto senza condividerla, ma la Casa conta che in futuro tale equilibrio possa spostarsi maggiormente a favore dello sharing. Si tratta così di una situazione di win-win totale: meno auto immesse in circolazione, più utenti possono condividere la vettura a prezzi contenuti e l’abbonato può ridurre la spesa mensile.

Lynk & Co

Lynk & Co 01, prova su strada

Dopo questo approfondimento sull’universo Lynk & Co in generale, abbiamo avuto anche la possibilità di provare la vettura per circa due settimane, per farci anche un’idea sulla bontà tecnica del prodotto. I presupposti sono già buoni, condividendo la piattaforma CMA con Volvo: è un’architettura modulare di ultima generazione, estremamente solida, con ottimi materiali e in grado di accogliere diversi stadi di elettrificazione. Attualmente, Lynk & Co 01 sfrutta un powertrain ibrido plug-in che abbina l’1.5 3 cilindri turbo (180 CV) ad un motore elettrico da 60 kW (82 CV) alimentato da una batteria agli ioni di litio da 17,6 kWh. La potenza complessiva sale così a 261 CV e ben 425 Nm di coppia totale, quanto basta per assicurare prestazioni notevoli: 0-100 km/h in 7,9 secondi e 210 km/h di velocità massima. Prossimamente dovrebbe debuttare un modello 100% elettrico. La meccanica è decisamente valida, stupendo soprattutto per la spinta e per il piacere di guida. Lo sterzo è abbastanza reattivo e l’auto si muove in maniera agile e composta, sembrando ben più leggera dei 1.954 kg in ordine di marcia che presenta la scheda tecnica. Oseremmo dire che si tratti di uno dei migliori C-SUV in commercio, proprio a livello di handling, vantando anche un assetto solido ma in grado di digerire alla perfezione qualsiasi buca: inserendosi decisa in curva, presenterà un rollio controllato, senza però perdere aderenza e stabilità, infondendo molta fiducia e sicurezza nel guidatore.

La risposta del propulsore è frizzante, energica. Il 3 cilindri a benzina spinge molto bene e in maniera sciolta, aiutato dall’ottimo cambio automatico doppia frizione a sette rapporti, rapido e fluido ma non particolarmente incline ad una guida energica. A batteria carica, la spinta extra ricevuta dal motore elettrico è notevole, soprattutto quando i due motori lavorano assieme (specialmente in modalità Power). A batteria scarica si perde quell’extra boost del motore elettrico, sebbene intervenga comunque nella spinta da fermo (e in manovra) o quando si sceglie di premere a fondo sul gas. In modalità elettrica Pure (garantita per poco meno di 70 km) Lynk & Co si sposta agilmente e nel silenzio più totale. È particolarmente indicata per le città, dove le frequenti frenate aiutano a ricaricare la batteria, riducendo i consumi soprattutto quando si imposta la modalità Brake. Da lode invece l’insonorizzazione, rendendo quasi impercettibile qualsiasi rumore proveniente dall’esterno, anche con il motore a benzina attivo. Un risultato notevole considerando la presenza di un motore 3 cilindri, solitamente più rumoroso. Ottimo anche il comfort a bordo, con comode sedute avvolgenti e un’infinità di accessori presenti di serie, rendendola di fatto una vettura full-optional, dalla qualità premium.

Lynk & Co

Consumi

Meno positivo invece il capitolo consumi. Bisogna però fare una premessa: abbiamo provato l’auto con una temperatura media esterna di 3 gradi, non particolarmente indicata per le auto elettrificate. Le dimensioni non sono poi contenute, con 4,54 m di lunghezza, 1,86 m di larghezza e un peso che arriva quasi a sfiorare le 2 tonnellate. Detto ciò, assume un senso diverso il valore medio riscontrato di circa 11,5 km/l in ambito urbano (prevalentemente a batteria scarica). Spostandosi su strade extraurbane si sale a circa 16 km/l, mentre in autostrada si stabilizza su 12,5 km/l a velocità stabile e da codice. Trattandosi di un’auto plug-in, non è particolarmente indicata per chi non può beneficiare di una ricarica costante, giornaliera, presso un box di proprietà o una colonnina comoda. A batteria carica, non fatica a superare i 50/55 km in elettrico, con guida dolce e predittiva, ma in città, stando attenti si possono anche sfiorare i 65 km.

Lynk & Co

Lynk & Co 01, com’è la qualità generale?

La cura al dettaglio, i materiali e gli assemblaggi ci hanno semplicemente stupito. Non dovrebbe essere una novità trattandosi di un brand a stretto contatto con Volvo, eppure ha ampiamente superato le nostre aspettative. Il design degli interni è decisamente giovanile, dinamico, ricco di materiali differenti e dettagli che catturano l’attenzione. C’è spazio in ogni direzione e la fattura delle plastiche è davvero di alto livello. Non c’è dubbio che si collochi nel settore premium, ben sopra ad altri costruttori tedeschi più noti. La pelle vegana è praticamente ovunque arrivino le mani, così come le plastiche morbide, doppie impunture a vista o il tessuto Econyl che riveste i sedili, derivato da plastiche e scarti di Nylon riciclati. La consistenza dei tasti, il funzionamento del sistema multimediale e la qualità della grafica della strumentazione digitale è ben superiore alle attese. Ci sono accessori di ogni tipo, solitamente destinati ad una berlina premium di alta gamma, qua invece di serie sull’unico allestimento disponibile. La lista dell’equipaggiamento include clima automatico bi-zona, display centrale da 12,7”, strumentazione da 12,3”, connettività smartphone wireless, ricarica a induzione, hotspot wifi, navigazione online, assistenza al parcheggio, ADAS di livello 2, tetto panoramico e apribile, impianto audio premium, dash-cam frontale, journey camera e sedili regolabili elettricamente. Si aggiungono anche cerchi in lega da 20” bicolore, portellone automatico, fari full-led adattivi, assistente vocale (Frank), accesso con chiave digitale, retrocamera e molto altro ancora.

Lynk & Co

Criticità di Lynk & Co 01

Come per tutte le auto, ci possono essere dei punti negativi che, nel caso di Lynk & Co, devono essere considerati anche nell’ottica della formula d’acquisto o di business in cui è calata la vettura. Partiamo proprio dalla meccanica ibrida plug-in che, a nostro avviso, non si sposa bene con una previsione di pubblico ampio, non “istruito” e a tratti occasionale. L’auto plug-in, per massimizzare la sua efficienza, deve essere ricaricata quotidianamente, in box o in ufficio (tra l’altro il caricatore di bordo da 3,7 kW non consente ricariche molto rapide alle colonnine, da rete domestica servono invece quasi 8 ore) altrimenti ci si riduce a marciare sempre a benzina, con dei consumi non proprio contenuti. Da questo punto di vista, l’ormai abbandonata meccanica ibrida full di Lynk & Co 01 sarebbe stata più idonea in vista del pubblico generico di riferimento, mentre l’ibrido plug-in pone dei vincoli da non sottovalutare. Altra piccola nota stonata è il bagagliaio, dalla capienza dichiarata di circa 500 litri ma che, effettivi, si riducono a poco più di 350 litri, poiché il doppiofondo, sotto al piano di carico è interamente occupato dai cavi di ricarica. Non proprio intuitivo poi il meccanismo di apertura dello sportello di ricarica posto sul lato del guidatore, tra la ruota anteriore e la portiera: premendo una volta l’apposito tasto si sbloccherà il tappo del serbatoio a benzina, mentre tenendo premuto si sgancerà il blocco magnetico dello sportellino di ricarica. Non molto pratico e immediato in ottica sharing. Ultimo – e anche meno importante – è il doppio scatto della leva del cambio: per passare dalla retromarcia alla posizione “D” per la marcia (e viceversa) è necessario fare due movimenti con la cloche del cambio, una dinamica raramente impiegata su altri veicoli e che potrebbe creare qualche grattacapo in utenti nuovi che decidono di usufruire dell’auto in sharing.

Lynk & Co

Conclusioni finali

Al netto di queste sbavature, Lynk & Co 01 si è rivelata essere una vettura pienamente matura, solida, dall’alta qualità e davvero piacevole da guidare, superando ampiamente i possibili pregiudizi che si possono nutrire nei confronti di un’auto di derivazione cinese. L’influenza di Volvo è quindi molto marcata, su molteplici punti di vista, offrendo di fatto una variante più “economica” della crossover XC-40 del produttore svedese e arricchita da una suite di servizi unici sul panorama automobilistico attuale. Perché sceglierla? Probabilmente è l’unica soluzione valida per chi necessita di una vettura, dall’elevata qualità, senza voler necessariamente farsi carico dei rischi, oneri e doveri richiesti per il possesso di un’auto di tale livello.

Può essere un perfetto ponte di passaggio tra altre due vetture, servire in occasioni “spot” della nostra quotidianità o essere la soluzione migliore per chi non necessita quotidianamente dell’auto, ma solo in determinati periodi. Le potenzialità dello sharing sono inoltre molteplici, pensando ad una famiglia molto numerosa, un gruppo di amici ad esempio fuori-sede e senza vettura o ancora spostamenti in aree non coperte da mezzi pubblici.

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