da Milano
Il presidente della Porsche, Wendelin Wiedeking, dichiara guerra ai sindacati. Il numero uno della prestigiosa casa tedesca, maggiore azionista del gruppo Volkswagen con il 30,9%, non fa mistero di voler ridimensionare ruolo e potere dei rappresentanti dei lavoratori. Un passo necessario, secondo Wiedeking, nel momento in cui la Porsche «dovesse un giorno arrivare ad avere una partecipazione maggioritaria a Wolfsburg». «Nellaccordo tra management e consiglio sindacale dazienda - ha messo le mani avanti Wiedeking - dovranno valere regole chiare. E così abbiamo fatto alla Porsche».
Le dichiarazioni che Wiedeking ha rilasciato al Financial Times Deutschland fanno così presagire un ridimensionamento del potere sindacale allinterno della Volkswagen. Per lIg Metal, lorgano di rappresentanza dei lavoratori che in casa Vw ha sempre avuto un ruolo dominante, le affermazioni di Wiedeking porrebbero in serio pericolo gli accordi salariali presi con il gruppo.
E come risposta ai progetti del sempre più potente presidente della Porsche, il leader dellIg Metal, Hartmut Meine, ha promesso di scatenare «un grande conflitto» se, una volta cambiato lassetto del primo gruppo europeo dellauto, «saranno toccate le buste paga». «Non accetteremo attacchi agli accordi salariali alla Volkswagen e alla partecipazione del sindacato nella gestione della società», ha tuonato il leader delle tute blu, anche alla luce dalle indiscrezioni secondo cui il board di Vw si preparerebbe a incassare un consistente premio in denaro. Wiedeking, comunque, è intenzionato ad andare avanti: «Abbiamo ulteriori opzioni sulle azioni di Volkswagen, ma aspettiamo la sentenza della Corte europea sulla legge che limita i diritti di voto degli azionisti della società al 20% delle quote». La sua convinzione è che la legge cadrà presto «e in tal caso - ha aggiunto - potremo esercitare i nostri diritti come maggiore azionista di Volkswagen».
Certo è che un blocco delle linee di Wolfsburg nel momento in cui il gruppo ha ritrovato lo smalto migliore (record di vendite nel primo semestre: 30,9 milioni di veicoli, il 7,8% in più) creerebbe non pochi problemi alla casa tedesca. Sarà uno dei temi caldi del Salone internazionale di Francoforte, la cui apertura è imminente.
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