Avegno invasa dai topi chiama i carabinieri

Hanno messo su casa, pardon: tana, nell’oleificio abbandonato. Dove, comunque, qualche fondo di barile unto d’olio - di cui sono ghiottissimi - c’era rimasto. E lì, regagiti dal caldo e nutriti d’extravergine, un po’ rancido ma sempre molto energetico, hanno figliato alla grande, facendo onore alla razza prolifica dei muridi. Tali sono, infatti, quegli esemplari di topi e ratti che, dalla residenza fissata nell’ex oleificio, hanno invaso Avegno. Un esercito che scorrazza indisturbato e minaccia di dilagare nelle abitazioni. Per questo, il ridente paesino dell’entroterra di Recco - 2mila abitanti, un albergo lindo, ristoranti e trattorie da leccarsi i baffi - che sta facendo di tutto e di più per accreditarsi come meta di gite fuori porta e di villeggiatura per famiglie, è precipitato nel caos: interpellanze in consiglio comunale, proteste degli abitanti, sconcerto degli ospiti umani e aperta soddisfazione degli altri ospiti (questi invece brutti, sporchi e cattivi, a quattro zampe) che, dopo le ricorrenti sbornie d’olio, continuano le scorrerie nelle strade del paese.

Talmente grave la situazione, che gli abitanti hanno chiamato i carabinieri, considerati l’Arma giusta per opporsi all’invasione. Al momento, gli avegnesi sono ancora in attesa. Forse perché nell’appello c’era scritto: «Assediati dai muridi». I destinatari hanno pensato agli alieni. E si stanno giustamente attrezzando.

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