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«Avete votato Burlando? Tenetevi la sanità malata»

«Avete votato Burlando? Tenetevi la sanità malata»

E così ci siamo chiariti: la bella Liguria, questa stretta striscia di territorio chiuso fra mare e monti, baciata dalla natura, ricca d'arte e di passato glorioso ma non amata da troppi suoi figli, è rimasta, grazie a voti di gente che a sentirla era superscontenta sia di Burlando che di Vincenzi, nella palude malsana dove ogni iniziativa non può che ristagnare, percorsa dai veti incrociati di un'inimmaginabile armata Brancaleone che per altri 5 anni ci trascinerà stancamente sulla strada del non decidere, del non fare, e ahimè positiva solo nelle decisioni che la gente comune avversa ma sulle quali essa non ha alcun potere, avendo molti elettori letteralmente «sprecato» l'opportunità del voto.
Si è votato non pro Burlando (salvo certo alcuni duri e puri veterocomunisti che rispetto) ma contro Berlusconi, nella filosofia di quel tale che per far dispetto alla moglie si tagliava gli attributi. Neppure il chiaro appello del cardinal Bagnasco ai cattolici, non indicazione di voto ma indicazione di scelte cristiane, è servito a smuovere le coscienze, l'odio per un singolo individuo ha prevalso su ogni considerazione logica e consequenziale.
Ora avremo la moschea in un quartiere duramente provato da tanti problemi, i centri sociali sempre più foraggiati dal denaro pubblico anzi assurti ad esempio per le giovani generazioni, non parliamo della situazione di strade e circolazione, tutto sarà più facile per una sindaca che non ama questa città o che ha dell'amore un concetto molto particolare, e che in comunella col suo compagno di parte politica avrà mano libera sulle decisioni che più faranno male alla gente comune.
Vedremo cosa sarà della Sanità pubblica, già ora in cattive acque, se la toglieranno all'attuale assessore per darla al capolista di un partito che dicendosi cristiano ha saltabeccato un po' a destra e un po' a sinistra su e giù per l'Italia: io che in questo campo ho problemi vedrò di andare a farmi curare in Lombardia, perché fatte salve le eccellenti professionalità dei nostri medici e specialisti, la burocrazia sanitaria è in Liguria ad un livello di totale follia.
Certo, dirà qualcuno: lei è arrabbiata perché la sua parte politica ha perso, nonostante un forte consenso proprio sulla lista Biasotti.
Sì, sono arrabbiata, molto arrabbiata, e volete sapere perché e con chi? Non per il popolo di sinistra che fa il suo mestiere di sinistra e vota a sinistra, ma per quella marea di radical chic, ricchi e straricchi, che trovano tanto «figo» votare a sinistra e che non lo fanno per fede politica ma o per tornaconto economico (ce ne sono, ce ne sono...) oppure, ed è ancor peggio, in odio a chi è più ricco di loro, cioè sempre il Paperone Berlusca. Questa è una categoria di cittadini che mi disgusta profondamente, e non importa se hanno proprio votato a sinistra o sono andati al mare: perché rispetto, anche se non posso condividere, una vera fede politica, ma ho somma disistima per gente che il compianto Leonardo Sciascia avrebbe efficacemente definito «quaquaraquà».


Se mi è concesso dai media, vorrei rivolgere un grande ringraziamento prima di tutto a Sandro Biasotti che ci ha dato la speranza di un sogno, e poi a tutti quelli che hanno contribuito alla sua campagna elettorale, dai politici scafati all'ultimo attacchino di manifesti, che ci hanno messo il cuore e l'anima e il lavoro, e a quelli, magari non proprio di destra o centro destra, i quali mettendosi una mano sulla coscienza hanno votato l'uomo che poteva costituire quell'alternanza da tutti auspicata a parole, ma assai più difficile da realizzare nei fatti.

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