«La Finanziaria? Prodi ci costringe a fare i gabellieri. E a mettere le mani nelle tasche dei cittadini». Riccardo De Corato, parlamentare e vicesindaco di lungo corso, di bilanci se ne intende e non fatica a prevedere un futuro di lacrime e sangue. Per Palazzo Marino e per i milanesi. Il grido di dolore parte dal piano nobile. «Abbiamo calcolato - lallarme di Letizia Moratti - che nella Finanziaria ci sono almeno 100 milioni di euro in meno di trasferimenti per Milano». Una bella sforbiciata che «rischia di compromettere i servizi». A meno che, come suggeriscono Prodi e i suoi ministri, il Comune non decida di battere cassa. Aumentando le tasse e facendo rimbalzare la stangata sul contribuente. «Se la Finanziaria rimarrà così comè stata presentata - annuncia il sindaco - non potremo far altro che applicare laddizionale Irpef».
E non sè parlato daltro ieri mattina durante la riunione dei parlamentari lombardi (una cinquantina di centrodestra e di centrosinistra) convocati dalla Moratti per cercare di fare lobby. Tutti uniti, almeno nelle intenzioni, per strappare qualcosa dalle grinfie del premier. Molte le buone intenzioni che però sembrano andare in pezzi non appena si tenta di venire al sodo. Con quelli del centrosinistra che prima di Milano si sentono in dovere di difendere il governo amico. E con la Cdl che promette una durissima opposizione in commissione e in aula. Anche perché, aggiunge la Moratti che nel pomeriggio riferisce anche in consiglio comunale, tra i molti elementi negativi cè anche «il dimezzamento della possibilità di indebitamento, misura punitiva per Milano, un Comune virtuoso che si trova ad assorbire i debiti contratti dagli altri». Sicuramente un danno per «investimenti e infrastrutture».
«Spiegheremo bene ai milanesi che alziamo le tasse per colpa del governo - le fa eco De Corato -. Daltra parte non possiamo smettere di curare gli anziani e di dar da mangiare ai bambini nelle mense». Più Irpef, ma probabilmente nessun aumento della tassa sulla casa. «SullIci abbiamo preso un impegno - assicura la Moratti -, e lo manterremo». Per lassessore Tiziana Maiolo una Finanziaria che penalizza il ceto medio e in particolare quello del nord Italia. «E che rischia - attacca - di creare a Milano gravi danni al mondo dellimpresa, del commercio e dellartigianato. Per questo sarà importante riuscire non solo a non aumentare lIci, ricordando che l80 per cento dei milanesi con grande sacrificio è diventato proprietario della propria abitazione, ma addirittura a diminuirla in tutte le situazioni di eccellenza del settore commercio (come i locali storici) o di difficoltà (quando davanti a un negozio si attuino prolungati lavori pubblici)».
Durissima la replica dellUlivo a testimoniare di come il clima di collaborazione, quando si parla di soldi, sia difficile da raggiungere.
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