TorinoPrimo CineShow, primo film a tre dimensioni (3D). La fiera multimediale torinese si chiude oggi al Lingotto, dopo aver proposto al cinema Massimo lanteprima mondiale di Bolt di Chris Williams e Byron Howard, che mercoledì 26 uscirà negli Stati Uniti e venerdì 28 in Italia, dove sarà in 3D in 31 sale, le sole attrezzate; altrove il film circolerà la versione normale, con molto meno fascino. Presentando Bolt, Alberto Barbera, direttore del Museo del cinema di Torino, ha spiegato che la Disney - produttrice e distributrice di Bolt - adotterà il 3D per i suoi futuri titoli; e che anche Toy Story e Toy Story 2 saranno riproposti in 3D, in attesa di concludere Toy Story 3, girato direttamente per il 3D. Qualcosa di nuovo, ma anche dantico. Dopo decenni dal primo tentativo di trattenere al cinema un pubblico che già sessantanni fa - negli Stati Uniti - la tv gli sottraeva. Il Bolt torinese ha stentato a prendere il via, ma, una volta calibrato, il 3D offre sensazioni che nessuna tv dà.
Polemica con la tv cè anche nella vicenda di Bolt, un Bond a quattro zampe quando è in onda, un banale volpino appena un disguido lo strappa allaffetto della bambina-attrice che lavora con lui e soprattutto allillusione - Truman Show da canile - della quale è vittima. Prodotto da John Lasseter, autore degli Incredibili, Bolt ha la loro stessa angolazione: dietro il super-eroe, cè il super-illuso.
Nelle scene dazione le immagini si staccano dallo schermo, savventano sullo spettatore, che temerà dessere colpito dagli ologrammi ora di una siringa, ora di un camion. Poiché Bolt si rivolge ai più piccoli, le situazioni si ripetono. Linizio propone la logora situazione dinseguimento e fuga rocambolesca.
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