Umberto Silva, utilizzando la tecnica di comunicazione epistolare, indirizza all'attuale pontefice Benedetto XVI, delle lettere immaginarie allo scopo di riesaminare il ruolo di tutte le religioni, ed in particolare di quella cattolica, nell'avvicinare gli uomini al divino. Sotto l'apparenza di una visione nichilista del mondo, l'autore in realtà fa trasparire tutto il grande amore per l'umanità che dovrebbe essere accomunato da altrettanto amore cosmico per il Creatore.
Evidenzia come spesso le regole della religione cattolica e le sue interpretazioni presentino delle contraddizioni che rischiano di far allontanare, più che avvicinare, i credenti e non, sia dalla verità sia da Dio stesso. Lo stile sagace, a tratti critico e, in alcuni passi, di non facile comprensione può risultare ostico e ne fa un'opera sicuramente destinata a pochi.
Talora alcune affermazioni ed argomentazioni sono molto banali, a volte invece diventano quasi blasfeme, spesso richiedono una conoscenza e cultura non indifferente per essere comprese. L'Autore sostiene che il vero problema sia credere acriticamente perché, così facendo, si rischia di allontanarsi dal vero e dal giusto sia dal punto di vista razionale sia da quello emozionale.
Umberto Silva, «Dio è vivo, Santità», il notes magico; 100 pag; 7 euro.
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