«Avvocatesse troppo sexy». Polemica in Turchia

Marta Ottaviani

da Istanbul

Pensava di rendere un grande servizio alla Nazione. E invece rischia la bellezza di 234 anni di carcere. È successo a Kemal Bayraktar, avvocato di Trabzon, che nei mesi scorsi ha scritto numerose lettere a tutti i procuratori generali del Paese, per denunciare il fatto che molte sue colleghe si presentavano in udienza vestite in maniera troppo sexy. Un’offesa all’identità nazionale inaccettabile per l’uomo di legge. Peccato che alcune avvocatesse, 44 per la precisione, non abbiano gradito un gesto così poco galante e lo abbiano denunciato per offesa alle donne e favoreggiamento di atti criminali. Non solo. Durante le indagini la Procura di Trabzon ha scoperto che il solerte legale, pur di difendere strenuamente i principi della Nazione, aveva anche fondato un’associazione «per l’abolizione dell’abbigliamento femminile troppo sexy sui posti di lavoro».
Una notizia che ha fatto letteralmente trasalire le 44 donne, che hanno deciso di adire a vie legali. Ma ad alcune non bastava. Così ieri, per ironia della sorte, dopo soli due giorni dalla festa della donna, venti di loro si sono recate a Trabzon per assistere all’udienza. E qualcuna aveva un motivo in più per farlo. L’avvocato Ümit Kaba, per esempio, sostiene che Kemal Bayraktar l’avrebbe più volte insultata, distribuendo ai media alcune sue foto. «Sono senza parole - ha dichiarato la donna ieri ai giornalisti -. Quello che quest’uomo ha avuto il coraggio di fare mi ha sconvolta e adesso sono qui perché la corte deve difendere i miei diritti e quelli delle altre donne che sono state offese». Dello stesso parere anche un’altra avvocatessa presente all’udienza. «La verità - ha detto Sibel Suiçmez - è che lui ha usato la sua libertà per cercare di limitare la nostra. Questa associazione che ha fondato, poi, che aveva come obiettivo impedire alle donne di vestire come vogliono, è la degna conclusione di una vicenda che andava denunciata e che la legge deve punire al più presto».
Parole che non hanno nemmeno scalfito Kemal Bayraktar, ancora convinto di essere dalla parte della ragione. L’avvocato ieri ha sottolineato che nel fascicolo dell’accusa ci sono tutti gli elementi per annullare i capi di imputazione di cui deve rispondere e ha chiesto una proroga per preparare meglio la sua difesa.

Tempo che gli è stato concesso dalla corte senza troppe obiezioni. Proprio questo particolare fa pensare che il difensore dell’integrità turca potrebbe anche essere assolto. Decisione che scatenerebbe un vespaio di polemiche.

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