Primi segnali di ottimismo dopo la crisi dalle imprese artigiane della città. Unimpresa su cinque prevede di assumere e una su nove di ridurre il personale. Inoltre il 25 per cento si attende un aumento di fatturato, mentre il 19 per cento prevede una riduzione del giro daffari. Da uno studio dellUnione artigiani della Provincia emerge che nel 2010 è calato il numero delle imprese (-2,03%) dopo una contrazione analoga rilevata nel 2009. Sono diminuiti anche gli avviamenti al lavoro (-12,4%) dopo il forte calo dellanno precedente (-23,5%). Le richieste di credito sono state in leggero calo (-3,4%) e le banche, ha fatto notare lo studio, sono più disponibili alla concessione di prestiti. Un dato che preoccupa è la netta prevalenza delle domande per necessità (62,8%) rispetto a quelle per investimenti (37,2%).
«Solo dai risultati di un nostro sondaggio proposto tra le imprese artigiane di Milano e provincia arriva qualche segnale di possibile ripresa dallo stato di crisi esploso nei primi mesi del 2009 e che, anche in base ai dati dellanno appena trascorso, continua ad imperversare» ha commentato Marco Accornero, segretario generale dellUnione Artigiani della Provincia di Milano. Lindagine è stata svolta tra il 10 e il 15 gennaio 2011 su un campione di 500 imprese di otto settori dellartigianato. Il 55,8 degli intervistati ha dichiarato che nel 2011 lascerà invariato il proprio personale, il 20,7 per cento assumerà nuovi addetti e l8,7 per cento ridurrà il personale.
A proposito del fatturato il 25,3 per cento è convinto che aumenterà, il 18,6 per cento meno ottimisticamente ha dichiarato «che si ridurrà». Per il 39,6 per cento rimarrà invariato.
In sostanza: salvo i settori di edilizia, impiantistica e artigianato artistico, gli altri settori (servizi, alimentari, acconciature, autotrasporto) manifestano maggior propensione ad assumere che a ridurre il personale. Le previsioni più fiduciose arrivano dalla metalmeccanica, dallautotrasporto e dal settore dei servizi. Per contro si conferma il «momento nero» per ledilizia che ricade anche sul settore dellimpiantistica. Secondo Accornero «il quadro risente del clima pesante ma apre qualche spiraglio». Si conferma il saldo negativo, per le imprese, tra aperture e cessazioni. Al 31 dicembre 2010 le imprese artigiane di Milano e provincia erano 67.
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