Eni dribbla con profitto il mini-Brent

Utile a 1,25 miliardi, battute le stime. Giù il debito. Descalzi: "Risultati straordinari"

 Eni dribbla con profitto il mini-Brent
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Eni batte le aspettative del mercato con risultati «straordinari - così li ha definiti l'ad Claudio Descalzi - che hanno saputo vincere uno scenario particolarmente negativo, con un Brent di 10 dollari inferiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e con un dollaro deprezzato del 6%». Un contesto sfidante che non ha impedito al gruppo di crescere aumentando la produzione oltre le stime, così come il buyback. Nel dettaglio, Eni ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto adjusted di 1,25 miliardi di euro, circa il 20% sopra le attese del consenso (1,02 miliardi), ma inferiore del 2% su base annua. L'ebit proforma si è attestato a 3 miliardi (-12%). La produzione di idrocarburi è salita a 1,76 milioni di barili equivalenti al giorno (+6%), con un flusso di cassa operativo di 3,3 miliardi (+14%) e gli investimenti hanno raggiunto i 2 miliardi. L'indebitamento netto è sceso a 9,9 miliardi. In rialzo, per la seconda volta nel 2025, la stima di generazione di cassa annua che ora è pari a 12 miliardi.

«Premia la strategia e il modello innovativo che stiamo applicando:

che comprende la crescita organica legata alle nostre scoperte, soprattutto di gas, la principale fonte di accompagnamento della transizione energetica, il nostro dual exploration model, l'approccio satellitare applicato all'upstream e ai business legati alla transizione, nonché la diversificazione tecnologica. Una strategia che ci distingue dagli altri e che adesso sta dando davvero frutti molto importanti», ha spiegato Descalzi.

La valorizzazione dei business continua con l'incasso dalla cessione del 30% del campo di Baleine in Costa d'Avorio e con l'avanzamento della cessione del 20% della quota di Plenitude al fondo Ares, per il quale tutte le condizioni sospensive sono state completate. Con questa ultima operazione i due business di Enilive e Plenitude hanno determinato incassi per circa 6,5 miliardi negli ultimi due anni. Con l'approvazione regolatoria del piano di conversione del polo di Sannazzaro, Eni ed Enilive sono attualmente impegnate nella realizzazione di quattro progetti (Livorno e in Corea del Sud/Malesia) per espandere in misura significativa la capacità produttiva di biocarburanti. La capacità rinnovabile installata di Plenitude ha raggiunto 4,8 GW e il programma di espansione procede per traguardare i 5,5 GW entro fine anno.

Il portafoglio clienti sarà ampliato e rafforzato grazie all'acquisizione in corso di Acea Energia.

Sas (gruppo Msc), società controllante di Gnv, cederà con rinuncia al corrispettivo la propria partecipazione del 49% in Moby a Onorato Armatori che la controlla e rinuncerà anche al pegno sul rimanente 51%. Per estinguere il finanziamento ottenuto da Sas, Moby affiderà a terzi l'organizzazione di una gara per vendere un pacchetto di asset. Previsti ristori per i biglietti acquistati prima del 16 luglio. Così l'Antitrust ha accolto gli impegni di Sas, Moby e Gnv

Per effetto della chiusura dell'impianto di cracking (raffinazione) di Brindisi, Versalis ha avviato il progetto di conversione del polo alla produzione di batterie ad accumulo statico in jv con Seri Industrial. Avviato analogo progetto per il polo di Priolo per la produzione di biocarburanti e plastiche riciclate.

Eni ha così incrementato il programma di riacquisto di azioni portandolo a 1,8 miliardi (+20%).

Quanto ai dividendi, il cda ha deliberato di distribuire agli azionisti la seconda delle quattro tranche del dividendo 2025, di 0,26 euro (su 1,05 euro totali). Bene il titolo che ha chiuso in rialzo dell'1,6% a 15,84 euro.

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