Essilux estende la settimana corta

Sarà applicata a un intero sito. Ma non è l’unica a crederci

Essilux estende la settimana corta
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Essilux non fa marcia indietro e rilancia sulle sperimentazioni per la settimana corta. Il gruppo guidato dall'ad Francesco Milleri (in foto) ha varato un nuovo accordo con i sindacati per introdurre la settimana corta in un intero sito produttivo e per avviare le prime produzioni di componenti per dispositivi «wearable» in Italia: come, per esempio, gli occhiali con intelligenza artificiale integrata. Si potranno quindi avviare progetti pilota e percorsi di stabilizzazione a tempo indeterminato di lavoratori potenzialmente impiegati anche in questo innovativo settore.

L'annuncio arriva dalla stessa azienda di Agordo insieme alle segreterie nazionali, i coordinatori nazionali e il coordinamento sindacale di Filctem-Cgil, Femca-Cisl eUiltec-Uil. Il nuovo accordo punta all'evoluzione del modello di organizzazione del lavoro a settimane corte introdotto due anni fa dal contratto integrativo 2024-2026, che prevede 20 giorni di riposo aggiuntivi l'anno, principalmente il venerdì, a parità di stipendio. L'obiettivo, ora, è di estendere per la prima volta il modello a un intero sito produttivo a partire dal prossimo 1 gennaio, permettendo a tutto il personale di beneficiare di 20 settimane di quattro giorni lavorativi senza alcuna riduzione retributiva.

Il colosso dell'occhialeria italo-francese non è tuttavia l'unico grande gruppo ad avviare la sperimentazione della settimana corta, nell'ottica di favorire l'equilibrio tra vita e lavoro dei dipendenti. Nel settore banciario Intesa Sanpaolo, per esempio, è stata una pioniera e fin dal 2023 ha introdotto un modello su base volontaria con 4 giorni da 9 ore lavorative, mantenendo la retribuzione invariata insieme a fino a 120 giorni l'anno di smart working. L'azienda dell'auto Lamborghini, invece, ha sottoscritto un accordo con le sigle sindacali per ridurre l'orario a circa 33,5 ore settimanali, con settimana variabile (4 o 5 giorni secondo il turno) e lavoro da remoto fino a 12 giorni al mese.

Tra le altre, il gruppo del caffè Lavazza ha sperimentato il venerdì breve tra maggio e settembre con un'uscita anticipata al pomeriggio. Mentre Sace, controllata dal ministero dell'Economia, attraverso l'iniziativa «Sace Flex4Future» permette la settimana lavorativa di 4 giorni, su base volontaria, per circa 950 dipendenti senza riduzione di stipendio.

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