Stellantis fa ripartire Maserati da Modena

Germania in allarme: "Col green settore in panne"

Stellantis fa ripartire Maserati da Modena
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Maserati per ripartire si affida alle sue radici modenesi. Le sportive GranTurismo e GranCabrio, come preannunciato da Stellantis, archiviata la parentesi negativa a Mirafiori (solo 140 unità prodotte da gennaio a settembre), puntano sul rilancio nello storico impianto di viale Ciro Menotti. Ecco, allora, il rientro ufficiale nel luogo di nascita delle precedenti generazioni: un'importante boccata d'ossigeno per il rinnovato stabilimento che, sempre nei primi 9 mesi dell'anno, ha sfornato solo 75 modelli Mc20 (-65,9% rispetto al 2024). Lo sbarco delle due sportive, secondo il recente rapporto Fim-Cisl, «in prospettiva dovrebbe ridurre il ricorso agli ammortizzatori sociali, anche se non ci sono certezze sulla completa saturazione produttiva».

La Fiat 500 ibrida prossima al debutto a Mirafiori, le due Maserati a Modena e l'avvio della nuova Jeep Compass a Melfi rappresentano i primi segnali dell'indispensabile inversione di tendenza del made in Italy.

In una nota, visti gli interessamenti emiratini e anche cinesi al marchio Maserati, Stellantis ribadisce «sia l'impegno dell'azienda nei confronti della Motor Valley sia la volontà che Modena è e sarà sempre il cuore pulsante del Tridente». Il ceo di Maserati, Jean-Philippe Imparato: «Il ritorno a casa di GranTurismo e GranCabrio rappresenta la più ferma intenzione di investire su questo fantastico brand». E il coo Santo Ficili: «Maserati è il marchio più longevo della Motor Valley. L'investimento non riguarda solo il marchio, ma in primo luogo le sue persone e la comunità locale».

In Germania, intanto, la situazione del settore automotive è vista in forte peggioramento. A lanciare l'ennesimo allarme è l'ex ceo del gruppo Volkswagen e di Porsche, Matthias Müller. In un'intervista, ripresa da Automobile France, l'ex top manager parla di «strage occupazionale», soprattutto tra i componentisti. «Il processo di deindustrializzazione della Germania - avverte - sta mettendo a rischio modello economico e tenore di vita».

Quindi, le conseguenze nel Paese causate dalla febbre per il tutto elettrico: «Persi almeno 10 anni di innovazione per il posizionamento troppo esclusivo su queste auto. L'Europa fatica a stare dietro ai cinesi. Se lo stop all'endotermico resta, la gente scenderà in piazza».

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