La stretta creditizia conseguente alla crisi, ha reso per le piccole e medie imprese sempre più difficoltoso trovare il denaro necessario per svilupparsi. E il problema è ancora più marcato tra le realtà di nuova costituzione. L'industria bancaria si è però attrezzata per sostenere gli imprenditori «in erba» più promettenti con soluzioni dedicate. Ne sono un esempio il concorso «Il talento delle idee» che Unicredit promuove da alcuni anni e la «Start up initiative» di Intesa Sanpaolo. Recentissimo è poi il progetto «Chebanca! Grand prix», con cui il gruppo Mediobanca guarda alle startup in ambito tecnologico-finanziario.
Impegnata da novembre su questo fronte è anche Azimut, la boutique del risparmio gestito fondata e guidata da Pietro Giuliani, che non è nuova a iniziative tese a sostenere il nostro tessuto economico. Il progetto «Libera Impresa rappresenta un'evoluzione del nostro modello di business. Una piattaforma di azione privata pensata per gli imprenditori che hanno bisogno di sostegno», sottolinea il direttore commerciale Paolo Martini. Ad oggi Azimut ha costruito sei progetti che seguono lo sviluppo del ciclo di vita di un'impresa da quando nasce fino alla sua quotazione in Borsa. L'iniziativa è stata lanciata a Milano Rho Fiera a fine gennaio, dove sono stati oltre 1.200 i clienti e prospect presenti alla cena di gala e più di 4mila gli imprenditori che hanno partecipato alla due giorni di convegni. «Sono numeri impressionanti, possibili grazie al lavoro di tanti promotori e i private banker del gruppo Azimut che hanno creduto, fin dall'inizio, alla bontà del progetto», sottolinea Martini, ricordando come siano stati organizzati anche 80 incontri one to one tra aziende e fondi di private equity.
«Abbiamo constatato che c'è il desiderio di capire e soprattutto di superare i problemi senza sterili polemiche. Molti piccoli imprenditori hanno manifestato la necessità di approfondire le tematiche relative al passaggio generazionale della propria azienda e confrontarsi con esperti per amministrare il cambiamento. Tra le aziende più strutturate c'è, invece, chi ha espresso la volontà di conoscere i mercati emergenti per espandersi».
Molto marcato anche l'interesse dimostrato dai presenti verso le fonti di finanziamento alternative, come i mini-Bond. Così come sono stati oltre mille gli imprenditori che hanno assistito alle presentazioni dedicate alle start-up, del digitale e del venture capital. Azimut è impegnata «a far evolvere il proprio modello di business, focalizzandosi su quello che oggi chiedono gli imprenditori.
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